TURISMO LENTO – UN PERCORSO VERDE TRA ARQUATA, SERRAVALLE E NOVI LIGURE

Dopo la lunga chiusura in casa, dovuta alla pandemia da coronavirus, chi non ha voglia di trascorrere qualche ora all’aria aperta, immerso in un paesaggio suggestivo e elegante, fra vigneti, prati, ville, in un percorso verde di una decina di km a due passi da casa?

Si parte dalla Bollina di Serravalle (Via della Bicocca),ci si inserisce in Via Castellone sul crinale confinante con la villa di Coppi, si continua verso Villa Pomela collegata con la strada di Monterotondo, formando un anello, attraverso il quale riprende la strada di Castellone, forma un nove, e ritorna alla Bollina. E’ dotato di parcheggi, perché i camminatori sono molto numerosi in ogni stagione.

Il percorso devia i centri abitati, congestionati dal traffico, è facile da percorrere, quasi una sopraelevata. Come è nato questo sentiero? Lo chiediamo a Edoardo Morgavi, storico arquatese, il cui apporto si è rivelato prezioso. “Sapevo che da Novi a Genova passava un’antica mulattiera, mi sono attivato proponendo alle Amministrazioni Comunali di Novi, Serravalle, Arquata, Gavi di ripristinare il sentiero per farne un percorso escursionistico, a beneficio di tutta la zona del novese. Il tracciato più facile da ripristinare era quello fra Novi e Serravalle. E così negli anni 2000 si è realizzato da parte dei Comuni di Novi e Serravalle, unificando il tratto, rendendolo pubblico e dotandolo di servizi per gli utenti. L’antica via partiva da Piazza Venti di Novi, era carrozzabile fino a Serravalle attraverso Montei e scendeva verso il Borgo del paese. Da Montei proseguiva come mulattiera, saliva sulla Crenna Superiore, proseguiva per Santa Seraffa (antico Cenobio benedettino al confine fra Arquata e Gavi) , poi verso Pratolungo, Sottovalle e di qui poteva dirigersi verso Voltaggio o Borlasca” .

Testimonianze storiche risalenti al duecento, parlano di Frati Benedettini nel Monastero di Santa Seraffa, che davano ospitalità ai viandanti diretti a Genova con i loro carichi di merce, a dorso di mulo. Testimonianze recenti degli anziani del luogo raccontano di una mulattiera in cui passava la cavalleria di stanza a Novi all’inizio del ‘900.

Oggi , nell’ambito di progetti di “ turismo lento” è di nuovo possibile andare a Genova a cavallo, a piedi o in mountain- bike, attraversando una natura bellissima, che ci fa rivivere antiche sensazioni e emozioni.

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Pubblicato da limontenews

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