
Il mese di maggio rappresenta uno dei più importanti in assoluto per l’agricoltura, con la terra che si risveglia e dove vengono svolte lavorazioni e trattamenti dopo l’inverno. Gli agronomi di Cia Alessandria tracciano il quadro dei comparti produttivi che caratterizzano il territorio.
Incominciando dalla frutta i problemi maggiori si registrano sull’allegagione, cioè la fase iniziale dello sviluppo dei frutti successiva alla fioritura, per quanto riguarda l’albicocco, in particolare in pianura, sono invece normali le allegagioni dei meli e dei peri mentre qualche problema minore si registra nei peschi, nei susini e nei ciliegi limitato però alla pianura e a singole varietà a causa delle condizioni meteo avverse. Gli agricoltori attendono lo stabilizzarsi delle temperature per verificare le eventuali cascole o i mancati accrescimenti dei frutticini presenti. Attualmente le produzioni sembrano accettabili e per quanto riguarda il versante fitosanitario si registrano pochi problemi, così come non crea particolari problemi la presenza di insetti parassiti.
I vigneti stanno germogliando molto bene e non ci sono problemi di carenza idrica. Buono anche l’andamento del nocciolo, le piante vegetano in modo rigoglioso, si sono effettuati solamente un paio di trattamenti a base di zolfo per contenere l’eriofide, che è stato presente in tutti gli impianti corilicoli. Stanno inoltre proseguendo le operazioni di spollonatura, con qualche problema dovuto alla siccità che ha rallentato le fertilizzazioni.
Le precipitazioni saranno invece determinanti per le semine, attualmente ci sono le nascite sia di girasole che di mais, ma il risultato potrebbe variare a seconda di come si svolgerà l’andamento in questa fase. I cereali sono in spigatura e se non piove abbastanza non riempiranno la cariosside di granella e le produzioni saranno minime. Il problema maggiore per l’agricoltura rimane la presenza dei cinghiali, che continuano a devastare le semine e i campi coltivati.