
L’olivicoltura è uno dei settori di punta dell’economia ligure, adesso, però, sottolinea Coldiretti Liguria, servono delle misure adeguate per garantirne la ripartenza. Negli ultimi cinque anni, infatti, il settore olivicolo regionale ha fatto registrare un andamento negativo in termini produttivi, unito ad un arretramento delle superfici destinate alla coltivazione.
Coldiretti Liguria ha chiesto all’assessore regionale all’agricoltura, Alessandro Piana, di istituire un Tavolo Verde permanente, per analizzare insieme le strategie per risollevare le sorti di un comparto produttivo che, in termini economici, sociali e ambientali non ha eguali. Coldiretti fa presente che è essenziale istituire un unico Ente Regionale per la ricerca e la sperimentazione applicata, riunendo tutti i centri che già operano in Liguria, in vista anche dell’accelerazione sulla transizione ecologica in prospettiva del Green Deal.
Sono necessari anche degli investimenti strutturali, creando delle nuove reti irrigue per intervenire con innaffiamenti di soccorso, invasi per la raccolta delle acque piovane superficiali e un’accelerazione della digitalizzazione dei territori rurali, per l’introduzione di sistemi di monitoraggio e di controllo in remoto delle patologie tipiche della coltivazione.
Il Presidente di Coldiretti Liguria, Gianluca Boeri, e il delegato confederale, Bruno Rivarossa hanno spiegato: “Il settore olivicolo costituisce una delle eccellenze della produzione ligure e nazionale, motivo per cui dobbiamo muoverci al più presto per risollevare le sorti di questo comparto e non permettere che altri terreni vengano abbandonati. Come Coldiretti vogliamo essere parte attiva della ripartenza del settore e garantire le giuste tutele ai nostri produttori: è necessario utilizzare fondi europei per investimenti ambientali e strutturali che possano rafforzare il comparto, garantendo il ripristino degli oliveti abbandonati o in via di abbandono e migliorando la produttività sostenibile. Inoltre, è essenziale studiare sistemi innovativi per la difesa fitosanitaria degli uliveti, favorendo l’utilizzo di agrofarmaci di derivazione microbica a basso impatto ambientale tramite nuovi metodi di distribuzione. In Liguria, le attività olivicole non sono rilevanti solo dal punto di vista economico, ma hanno anche un importantissimo impatto a livello ambientale, sociale e di mantenimento del territorio che la nostra regione non può assolutamente permettersi di trascurare”.