COLDIRETTI PIEMONTE CHIEDE L’ISTITUZIONE DEL TAVOLO PERMANENTE SUL RISO

Per tutelare il prodotto italiano dalla concorrenza asiatica che non garantisce tutele sulle condizioni di lavoro e rispetto dell’ambiente

Coldiretti Piemonte commenta positivamente l’idea di un tavolo permanente sul riso per tutelare i produttori italiani dall’invasione di prodotto asiatico spesso prodotto con lavoro minorile e pesticidi vietati.

L’istituzione di un tavolo permanente sul settore della risicoltura italiana, emerso dall’incontro di filiera che si è tenuto a Roma tra le organizzazioni agricole e il Ministero dell’Agricoltura, è stato commentato molto positivamente da Coldiretti Piemonte che spiega la sua importanza per difendere la risicoltura italiana dall’importazione, sempre più massiccia, di riso asiatico, che viene prodotto molto spesso sfruttando il lavoro minorile e utilizzando pesticidi vietati in Europa e che, ironia della sorte, beneficia delle agevolazioni a dazio zero.

Come hanno spiegato la Presidente di Coldiretti Piemonte, Cristina Brizzolari e il membro di Giunta dell’organizzazione agricola, Roberto Guerrini, il riso italiano è stato molto spesso sacrificato rispetto ad accordi commerciali con nazioni che non hanno gli stessi standard produttivi europei e sfruttano le agevolazioni per inondare il mercato europeo di prodotto di bassa qualità. Uno dei casi più emblematici è la Cambogia, che ha aumentato l’esportazione di riso in Italia del sessantasette per cento mentre l’India addirittura del novantadue per cento, questi risi vengono coltivati utilizzando il triclazolo, potente pesticida vietato da anni nell’Unione Europea.

Coldiretti Piemonte chiede di istituire il principio di reciprocità in modo che tutti i prodotti che entrano nell’Unione Europea rispettino gli stessi standard in materia di tutela dell’ambiente e di rispetto dei diritti dei lavoratori dei risicoltori europei, dando seguito anche alla scelta di mantenere la clausola di salvaguardia automatica del Sistema di Preferenze Generali per favorire la crescita economica dei paesi in via di sviluppo.

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