Nuovo appuntamento con i racconti di Marina Salucci, ecco un testo fantascientifico a sfondo sociale dal titolo “Caparbiamente azzurro”: In cima ai muri verdi e bianchi c’erano piccoli pezzi appuntiti di materiale tagliente. Avevano saputo che si chiamava vetro. Era una costruzione sinistra, ferita dalla ruggine. Li aveva lasciati perplessi. Turbati forse. Grandi parallelepipedi scoperchiatiContinua a leggere “I racconti di Marina Salucci: “Caparbiamente azzurro””