Patrizia Tuis presenta a Tortona “Evasioni di gusto”

Prosegue alla biblioteca civica Tommaso De Ocheda di Tortona la serie di incontri della rassegna “Libri dal Vivo” con otto autrici protagoniste. In questa edizione saranno celebrate le conquiste raggiunte dalle donne dal ’68 ad oggi.

Venerdì 15 febbraio, alle ore 17,30 l’Assessore alle pari opportunità e tutela femminile del Comune di Tortona, Maria Grazia Pacquola, introdurrà l’incontro con l’avvocato Patrizia Tuis, che ha sentito l’esigenza di cimentarsi in una serie di racconti che costituiscono il suo esordio letterario: “Evasioni di gusto”.

Impegnata nel sociale e nella valorizzazione delle risorse del territorio Patrizia Tuis ha scelto di alternare esperienze professionali a momenti di evasione letteraria, che l’hanno portata a presentare il suo primo libro.

In questo racconto l’autrice propone improbabili avventure investigative che vedono protagonista un vero criminale, Vincenzo Dabbuono, che, facendo il verso ai più noti investigatori e utilizzando metodi poco convenzionali, giunge alla soluzione dei casi, non perché spinto da senso di giustizia, ma perchè ogni volta trova il modo di guadagnarci!

78b02a4d-cda6-41fe-bd1e-60372cbf59cf

Pubblicità

A Campomorone la diretta dell’opera “Simon Boccanegra”

Abitate in Val Polcevera, siete amanti della musica lirica ma non potete andare al Teatro Carlo Felice?

Nessun problema. Il Comune di Campomorone, tramite l’area organizzativa cultura-istruzione-sport trasmetterà, questo venerdì alle ore 20:00, presso il Cabannun (Giardini Dossetti – retro del Municipio) la diretta streaming dal teatro genovese dell’opera “Simon Boccanegra” di Giuseppe Verdi con ingresso libero.

L’opera, eseguita per la prima volta il 12 marzo del 1857 è ambientata nella Genova del 1339, momento di elezione del nuovo Doge, basata sulla vita di Simone Boccanegra, considerato il primo Doge della Repubblica di Genova.

'Simon_Boccanegra',_Deutchen_Oper_-_Berlino_1985

Un caso di malasanità all’Ospedale San Giacomo di Novi Ligure?

Nelle cronache quotidiane ci capita spesso, purtroppo, di leggere di casi di malasanità che avvengono in ogni angolo d’Italia.

Questa volta la vicenda ci riguarda molto da vicino, precisamente al reparto di cardiologia dell’Ospedale San Giacomo di Novi Ligure.

Dalla lettera pervenutaci in redazione un paziente si è presentato allo sportello accettazione del reparto di cardiologia, con l’impegnativa rilasciata dal suo medico di famiglia. Il paziente voleva fare una richiesta di un eco(color)dopplergrafia cardiaca transesofagea.

Dopo aver presentato la richiesta al suddetto sportello l’uomo si è sentito rispondere che tale esame deve essere richiesto da un cardiologo dell’ospedale (e quindi non dal proprio medico di famiglia) oppure, se voleva, poteva rivolgersi alla struttura di Alessandria.

Lo sventurato paziente è ritornato il giorno seguente, in cui era di servizio un cardiologo che conosce di persona. Il cardiologo, dopo aver informato la responsabile dello sportello di fare la prenotazione si è sentito rispondere dall’addetta di aver già fatto presente all’uomo di rivolgersi all’ospedale di Alessandria!

Il paziente ha spiegato che la richiesta non è stata avanzata dal suo medico di famiglia, ma bensì, dopo accertamenti, dal suo cardiologo di fiducia, nella parte finale dell’impegnativa vi era infatti scritto: “Quesito diagnostico: quanto richiesto dal cardiologo…”.

In conclusione: non possiamo dire se siamo davanti ad un caso di malasanità ma sicuramente ci troviamo davanti ad un caso di inefficienza da parte del personale dell’Ospedale di Novi Ligure e, personalmente, non ci sembra giusto che una persona, specialmente se anziana, debba rivolgersi a strutture fuori dalla propria città.

ospedale-novi

Corso di tiro con l’arco e di istruttore di tiro a Morbello

L’A.S.D. Gruppo Arcieri “Lupi Blu”, in collaborazione con il C.S.A.In di Alessandria organizza un corso di tiro con l’arco rivolto a tutti coloro che si avvicinano per la prima volta a questo sport.

Il primo incontro è gratuito, il corso si comporrà di sei lezioni di un’ora con attrezzature fornite dall’associazione. Al termine verrà rilasciato un attestato di frequenza.

Le lezioni saranno suddivise in tre di tiro al paglione presso il campo da golf e tre lezioni di tiro 3D nei boschi presso il maneggio.

Per maggiori informazioni si può telefonare al numero 393-0960478 oppure inviare una mail a asdlupiblu@gmail.com

La società sportiva organizza anche un corso di istruttore di tiro con l’arco di primo livello (scout) a Morbello nei giorni 30 e 31 marzo, a cui possono iscriversi tutti gli arcieri iscritti regolarmente al C.S.A.In, che abbiano compiuto almeno diciotto anni di età e praticato attività arcieristica per almeno tre anni consecutivi.

Per qualunque informazione si può telefonare ai numeri 349-6012027 oppure 349-0530064 o inviare una mail a csain.torino@gmail.com

01_2012-09-16-Utos-3

A San Valentino regala un buon vino

Mancano solo due giorni a San Valentino e c’è un profumo di amore nell’aria.

Per festeggiare questa ricorrenza con un alto tasso di passione e romanticismo prendi il tuo Lui o la tua Lei per la gola, regalandogli una coccola speciale: una sensuale bottiglia di vino.

Un bouquet di fiori fragrante e intenso: violetta, rosa, fragola, lampone. Un vino fresco, tannino morbido, piacevolmente sensuale al palato. Il vino giusto per accendere l’atmosfera!

vino e san valentino-2

Confagricoltura: il settore agricolo resiste alla crisi ma manca la manodopera specializzata

L’agricoltura è l’unico settore economico che, negli ultimi 10 anni, nonostante la crisi, è riuscito a mantenere stabili i livelli occupazionali, con oltre un milione di lavoratori, assorbendo anche manodopera da altri comparti. E’ emerso oggi al convegno “Le esternalizzazioni dei processi produttivi in agricoltura. L’appalto di servizi e la somministrazione”, organizzato da Confagricoltura a Palazzo della Valle a Roma.

Confagricoltura ha evidenziato i cambiamenti del tessuto produttivo, a partire dall’evoluzione delle figure professionali e dal miglioramento degli indicatori di qualità, come quello relativo alla diminuzione degli infortuni sul lavoro, negli ultimi 8 anni, di quasi il 29%. Il calo è più marcato nelle aziende più grandi e strutturate.

Si va verso un’agricoltura più professionale, capace di assicurare occupazione più stabile, con iniziative di welfare aziendale e un’organizzazione del lavoro attenta alla salute e alla sicurezza dei lavoratori. Diminuisce il numero delle aziende, s’ingrandisce la dimensione media, aumentano gli imprenditori agricoli professionali e le società agricole di persone e di capitali. Anche l’occupazione, mette in evidenza Confagricoltura, si concentra sempre più: 1.000 aziende occupano un terzo della manodopera totale e le prime 17 mila ne assorbono i due terzi.

Accanto al contoterzismo, complice la mancanza di manodopera specializzata, si sta anche affermando il fenomeno delle esternalizzazioni, ossia l’affidamento ad altre imprese di alcune fasi del processo produttivo. Tra le sole aziende associate all’Organizzazione agricola dal 2016 al 2018 il numero di quelle che si sono rivolte ad agenzie di somministrazione per la fornitura di manodopera è cresciuto del 120% e le giornate di lavoro somministrate sono aumentate del 46%.

«Occorre un quadro normativo chiaro – ha commentato il presidente Luca Brondelli di Brondello, presente all’evento – in grado di accompagnare l’evoluzione del settore con adeguate politiche capaci di favorire un’occupazione più stabile e di qualità. Bisogna ancora rimuovere ostacoli come l’elevata pressione fiscale e contributiva sul lavoro e la complessità degli adempimenti. Gli incentivi per l’assunzione devono essere effettivamente fruibili, migliorando anche l’incontro tra domanda e offerta di lavoro».

Alcuni dati nazionali

Operai a tempo determinato: 965.000 (59% al sud)

Operai a tempo indeterminato 103.000 (56% al nord)

Impiegati 37.000

Lavoratori stranieri 275.000

Datori di lavoro 188.000 (60% imprese, 35% coltivatori diretti, 4% cooperative)

trattore-agricoltura-campagna-contadino-natura-535x300

Il Tempio del Karate licenzia con orgoglio una nuova cintura nera

C’era un sorriso particolare nel volto di Melissa Mangione che lo scorso giovedì, dopo un esame preparato a lungo e con costanza, ha ottenuto la, tanto sudata, cintura Nera di Karate dalla Commissione Federale de “Il Tempio del Karate” riunitasi, per l’occasione, nel dojo di Novi, la palestra della scuole el.Martiri.

Melissa Mangione per la prima volta indossa con desiderio, gioia, stanchezza e soprattutto umiltà una cintura che non incarna solamente il duro lavoro svolto e l’impegno che mai è venuto meno in oltre un decennio di studio, amicizia, collaborazione e immensa volontà, ma qualcosa di più importante poiché, la cintura Nera, così come si è dilungata nello spiegare la commissione, non è un traguardo, ma l’inizio del vero e più impegnativo percorso di vita che questa forma di arte rappresenta.

Nella cintura “c’è fatica, divertimento, grande passione, fraternità e disciplina”; in questi anni, per l’allieva, non sono mancati i dispiaceri e i dubbi così come gli ori e le vittorie Tricolore.

La neo diplomata, come il compagno di squadra Yuri Meneghin, nera da un solo mese, riconoscono nel Karate un’arte quotidiana che si riassume nel seguire i sogni e le passioni con serietà. I due, ora, ancor più di prima, alleneranno con maggior coscienza il corpo e lo spirito non solo nell’ottica sportiva del Karate ma anche “nella vita”, intesa come essenza e maestra.

Molto significativo per Melissa è stato poter coronare questo giorno tra i Sensei che fin dai primi passi sono stati a lei accanto con determinazione e profonda passione nell’insegnare. I Maestri del Tempio, Gimmo e Manuele Borsoi, Giuseppe Vecchi, Luca Patelli, fratelli Giorgio e Nando Bellora, sono pilastri di grande umanità e professionalità che reggono i progressi e colmano le sconfitte di ogni allievo con la stessa passione e devozione da oltre quarant’anni.

Melissa Nera.. GRUPPO DI ATLETI CON IL TROFEO RAFFAELE MONTECUCCO CONQUISTATO IL 27 GENNAIO 2019

Progetto agricoltura sociale CIA in casa di reclusione: consegnati due patentini fitosanitari

Hanno conseguito l’esame a pieni voti, i due corsisti del corso Cipa-at della Cia di Alessandria di “Utilizzo dei prodotti fitosanitari in agricoltura” detenuti alla Casa di reclusione “Cantiello G. e Gaeta S.” di San Michele (AL) ed è avvenuta la consegna degli attestati certificati dalla Regione Piemonte, nell’ambito del progetto di Agricoltura Sociale proposto dalla Cia, prima esperienza del genere nella Casa di Reclusione.

L’incontro si è svolto nella sala riunioni dell’Istituto penitenziario; a consegnare i cosiddetti “patentini fitosanitari” è stato il docente formatore Cipa-at della Cia di Alessandria Fabrizio Bullano, insieme al direttore Istituti Penitenziari Elena Lombardi Vallauri. Presente anche la responsabile dell’area educativa dell’Istituto, Simona Di Mauro.

I due detenuti, in regime di semilibertà, hanno frequentato le lezioni svolte nella sede Cia di Casale Monferrato, mentre è in avvio un corso strutturato all’interno dell’Istituto (al momento sono in corso le pratiche burocratiche previste per formare la classe di 20 partecipanti).

Uno dei due partecipanti, prossimo all’uscita dall’Istituto dove ha scontato la pena, non è nuovo al lavoro agricolo: ha lavorato per molti anni in un’azienda del Modenese, dove tornerà a prestare la sua attività, dedita all’allevamento di cavalli e maiali; l’altro frequentante ha conseguito altri attestati, durante lo sconto della pena, di ortofrutticoltura, giardinaggio e forestazione.

Commentano i due corsisti: «Le lezioni sono state interessanti e utili, abbiamo trascorso tempo molto gradevole e la cosa più bella è stata sentirsi parte di un gruppo, in mezzo a gente comune». Spiega Bullano: «I due allievi sono stati molto diligenti e attenti al corso, hanno appreso molto e aumentato le loro competenze nell’ambito dell’utilizzo dei prodotti fitosanitari. Il progetto Cia di Agricoltura Sociale intende perseguire questa strada e dare la possibilità ai detenuti di acquisire strumenti professionalizzanti e riconosciuti da spendere sul mercato del lavoro, una volta scontata la pena». Conclude il direttore Lombardi Vallauri: «Queste opportunità di acquisire e certificare le proprie competenze costituiscono un contributo fondamentale per coloro che responsabilmente decidono di impiegare il tempo della detenzione per il proprio costruttivo rientro nella società. Il protocollo che la Cia ha voluto stipulare con gli Istituti Penitenziari di Alessandria è un esempio virtuoso di partecipazione alla crescita della comunità attraverso l’integrazione delle Istituzioni e la condivisione dei principi, dei valori e degli obiettivi della Costituzione. Sono questi percorsi che rendono possibile per l’Amministrazione Penitenziaria assolvere il proprio mandato in termini di sicurezza e di reinserimento.»

patentini-detenuti

Paolo Ottonello è il nuovo conservatore del Museo Andrea Tubino di Masone

Paolo Ottonello è stato nominato, tramite delibera del Consiglio Comunale di Masone, nuovo conservatore museale del Museo Civico “Andrea Tubino”, succedendo ad Enrico Giannichedda che ha ricoperto la carica per un decennio. Ottonello è stato assessore del Comune della Valle Stura dal 2004 al 2009, Sindaco dal 2009 al 2014 ed attualmente ricopre la carica di consigliere comunale.

Paolo Ottonello ha spiegato al nostro giornale «La mia nomina è stata decisa tramite la delibera del Consiglio, in quanto il Museo Tubino è civico e non ha un presidente anche se viene gestito dal preziosissimo lavoro dei volontari dell’associazione Amici del Museo di Masone – spiega Ottonello – il mio ruolo sarà quello di occuparmi della sicurezza, della gestione e della valorizzazione del patrimonio del Museo Tubino, in particolare tessendo rapporti con enti superiori quali la Sopraintendenza dei Beni Culturali».

Il Museo Andrea Tubino è una realtà molto interessante dell’entroterra genovese e riguardo a ciò Paolo Ottonello fa presente «Con il mio nuovo ruolo di conservatore voglio portare avanti il discorso in un’ottica più ampia, non solo limitata a Masone ma estesa a tutta la vallata, tramite il percorso museale che parte dal Museo della Carta di Mele ed arriva alla Badia di Tiglieto. Questa vallata ha una rete museale che è unica nell’entroterra genovese».

Proprio riguardo al lavoro in comune con le altre realtà culturali del territorio è già stata intrapresa una partnership «Abbiamo fatto un accordo con l’Associazione Le Muse che gestisce il Museo della Carta, per diversi eventi collaterali, dalla presentazione di libri a musica, fino alle conferenze, che si svolgeranno nei due musei».

Dalla redazione di Limonte News le congratulazioni e l’augurio di un buon lavoro a Paolo Ottonello.

Paolo Ottonello

Alla Biblioteca di Novi una mostra sulla linea Torino-Genova

Questo pomeriggio all’Unitre di Novi Ligure nell’ambito del ciclo di lezioni “La tua città e il tuo territorio” si parlerà della nascita della linea ferroviaria Torino-Genova.

Alle ore 15:30 nella sala conferenze della Biblioteca Civica di Novi Ligure l’architetto Roberto Almaggioni presenterà le sedici stampe originali sulla costruzione della linea, i cui lavori iniziarono il 13 febbraio del 1845 con il tratto Torino-Troffarello e terminarono il 18 dicembre 1853 con il tratto Busalla-Genova.

Alle ore 17:00 sempre nella Biblioteca Civica sarà inaugurata la mostra “Quando il treno era progresso” che rimarrà visitabile negli orari di apertura della biblioteca.

Inaugurazione_linea_Torino-Genova_a_Genova

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: