Ha preso inoltre il via il nuovo Presidio degli Olivi secolari per tutelare le piante storiche e le antiche tecniche di coltivazione

Sarà disponibile sia nelle librerie che online a partire da giovedì 30 marzo la ventiquattresima edizione della Guida agli Extravergini di Slow Food Editore, in cui vengono evidenziati e descritti gli oli più meritevoli sul territorio italiano.
Il Presidio degli Olivi secolari è il nuovo progetto di tutela di Slow Food, che sostituisce il precedente dell’Olio Extravergine Italiano, un cambio di nome, ha spiegato Slow ood, per dare più valore al comparto dell’olivicoltura, un settore fondamentale per l’agricoltura italiana, la sua economia e il paesaggio. Il precedente Presidio dell’Olio si proponeva di richiamare l’attenzione sulla qualità del prodotto, il nuovo Presidio degli Olivi secolari vuole andare oltre, evidenziando l’altissimo valore che la coltivazione degli oliveti secolari possiede in termini ambientali, nutrizionali, salutistici, di paesaggio, di turismo e di cultura, ribadendo la necessità di mantenerla viva e farla conoscere.
Nel paesaggio mediterraneo non si può non incontrare l’olivo che, insieme al grano e alla vite, ne disegna l’identità agraria ma anche la cultura, cominciando dalle espressioni e dai significati più profondi, quelli del mito e della religione, che sono stati influenzati dall’olivo. Il Presidio degli Olivi secolari esalterà l’olivicoltura basata sugli oliveti secolari e sulle cultivar locali, portate avanti con tecniche produttive sostenibili, la loro biodiversità e l’aspetto paesaggistico e culturale, consentendo di raccontare meglio che cosa c’è dietro alle produzioni eccellenti che si ricavano e gli sforzi di cui si fa carico chi si prende cura degli alberi centenari sul proprio territorio. La diversificazione è la protagonista dei sistemi e dei paesaggi olivicoli dell’Italia, per ragioni storiche ed ecologiche è difficile definire un modello olivicolo italiano.

L’Italia vanta la maggiore diversità olivicola del mondo, il merito va all’instancabile opera di generazioni di contadini che hanno acclimatato l’olivo in quasi tutto il territorio nazionale, regalando paesaggi meravigliosi e centinaia di varietà che garantiscono frutti con proprietà organolettiche uniche. Un mondo di complesse relazioni sociali e ambientali che sta però vivendo un momento di estrema sofferenza a causa della crisi climatica e l’affermazione di modelli olivicoli intensivi, portando a un mercato dove prevale l’offerta di grandi quantità di prodotto a basso prezzo e bassa qualità, che pone anche il problema della conservazione del paesaggio storico.
Il progetto del Presidio degli Olivi secolari a livello nazionale evidenzia la complessità, la bellezza e l’importanza di salvaguardare queste piante secolari e il lavoro degli olivicoltori aderenti al progetto, che si prendono cura di cultivar autoctone del territorio, gestendo gli olivi senza fertilizzanti di sintesi e diserbanti chimici, gli oliveti del Presidio degli Olivi secolari seguono delle buone pratiche agronomiche, per evitare l’erosione e gli smottamenti dei terreni in caso di pendenze o situazioni paesaggistiche complesse.
Per valorizzare questo patrimonio e renderlo facilmente individuabile Slow Food aggiorna costantemente le aziende che fanno parte del Presidio degli Olivi secolari, gli oli prodotti possono riportare il logo direttamente in etichetta e, su ogni confezione, nell’etichetta cartacea legata al collo della bottiglia, ci sarà un ampio racconto dell’azienda, degli olivi, del luogo e delle tecniche di produzione, una vera e propria etichetta narrante come viene definita dal progetto Slow Food che, insieme alle informazioni di legge prevede una descrizione dettagliata del processo che rende peculiari e inconfondibili questi oli.