COLDIRETTI CUNEO, SULLA PESTE SUINA AFRICANA UN FALLIMENTO SU TUTTI I FRONTI

Durissima presa di posizione da parte dell’organizzazione agricola

E’ durissima la presa di posizione da parte della Coldiretti Cuneo sulla gestione della Peste Suina Africana ad ormai un anno esatti dal primo caso individuato in Piemonte.

L’organizzazione agricola denuncia che i numeri di quella che doveva essere un’azione straordinaria di deopopolamento sono del tutto insufficienti, rendendo insostenibile una situazione che sta continuando a danneggiare le aziende agricole, l’ambiente e che espone i cittadini a gravi pericoli, tra cui incidenti stradali che in alcuni casi si sono rivelati anche mortali.

Coldiretti Cuneo denuncia l’inadeguatezza delle soluzioni che sono state adottate fino ad oggi per fermare l’emergenza e per garantire alle imprese la regolare operatività. Secondo i dati dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta i casi di cinghiali positivi alla Peste Suina Africa sono in costante crescita, mentre l’obiettivo dei cinquantamila abbattimenti di cinghiali sul territorio regionale è ancora lontanissimo, al punto che, fa presente Coldiretti Cuneo, al momento ne sono stati abbattuti appena sedicimila.

Il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada, ha spiegato: “Tante parole, diverse riunioni, Ordinanze regionali, barriere e recinzioni in costruzione, senza un’effettiva tempistica in termini di conclusione dei lavori e di attivazione di interventi straordinari e risolutori. La realtà è deludente e alquanto critica con danni economici incalcolabili alle imprese agricole e all’ambiente e minacce alla sicurezza di tutti i cittadini. Basti pensare che negli ultimi 7 anni i danni causati dai cinghiali si aggirano intorno ai 17 milioni di euro in Piemonte, secondo i dati dell’Ispra. Occorre prendere atto una volta per tutte che i cacciatori non stanno supportando, soprattutto nelle zone interessate dalla PSA, le operazioni necessarie e più in generale la campagna di depopolamento del cinghiale: si deve quindi dare piena attuazione alle disposizioni recentemente introdotte con la riscrittura dell’articolo 19 della Legge n. 157/92 in tema di un efficace controllo della fauna selvatica. Ecco perché è urgente investire per incrementare il personale preposto all’attività di abbattimento e vanno messi in atto senza più scuse, applicando le linee guida operative, tutti gli interventi, senza dipendere dagli ATC e CA che, salvo rare eccezioni, hanno di fatto bloccato finora l’operatività”.

Il Direttore Provinciale di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu, ha aggiunto: “Occorre che anche la politica si assuma fino in fondo le proprie responsabilità, evitando di intervenire, come sta accadendo con la prima stesura della Legge regionale di riordino, solo nel contesto dell’attività venatoria e su aspetti aventi una connotazione di carattere esclusivamente gestionale e di interesse di pochi: serve concretamente definire una strategia che permetta, attraverso azioni immediate e straordinarie, di avviare un reale processo di eradicazione della peste dei cinghiali”.

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Pubblicato da limontenews

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