
C’è grande preoccupazione nel mondo della vitivinicoltura piemontese e non solo dopo il via libera da parte dell’Unione Europa alle etichette allarmistiche sul vino, Coldiretti Cuneo spiega che nella Provincia Granda, una delle maggiori produttrici di vino a livello nazionale, sono a rischio almeno cento milioni di bottiglie.
Coldiretti Cuneo spiega che la decisione dell’Unione Europea rischia di essere un attacco diretto all’Italia, tra i principali produttori ed esportatori mondiali, con oltre quattordici miliardi di Euro di fatturato annuo, di cui la metà all’estero. La nuova normativa dell’Unione Europea autorizza ad indicare sulle etichette di vino, birra e liquori una serie di avvertenze che l’associazione agricola definisce come terroristiche, in quanto non tengono conto della quantità, come il consumo di alcol provoca malattie del fegato e alcol e tumori mortali sono strettamente collegati. La decisione ha avuto subito il parere contrario di Italia, Francia, Spagna, Grecia, Portogallo e altre nazioni dell’Unione Europea che producono vino, che considerano la decisione una barriera al mercato interno e hanno annunciato possibili iniziative comuni.
Coldiretti Cuneo ha fatto presente che si tratta di un pericoloso precedente, che rischia di aprire le porte a una normativa comunitaria, che metterebbe a rischio una filiera che, solo in Italia dal campo alla tavola garantisce un milione e trecentomila posti di lavoro ed è, soprattutto, la principale voce dell’export agroalimentare italiano. Il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada, ha affermato che è del tutto inopportuno assimilare il consumo eccessivo di bevande alcoliche che avviene nei paesi nordici e orientali al consumo di vino che, nel corso degli anni, è diventato nei paesi mediterranei l’emblema di uno stile di vita lento e attento all’equilibrio psico-fisico. In Italia il consumo pro capite si attesta sui trentatré litri all’anno, con una sempre maggiore attenzione da parte dei consumatori alla qualità. Il patrimonio vitivinicolo della Provincia di Cuneo, infine, si fonda sul lavoro di seimilacinquecento imprese e coinvolge diciottomilaseicento ettari di superficie vitata con una produzione di cento milioni di bottiglie all’anno, in netta maggioranza DOC e DOCG.