LA FIAB TORTONA SI PRESENTA A LIMONTE NEWS

Durante una gita a Passo Coppi

I lettori del nostro sito avranno sicuramente visto nel corso di questi mesi alcuni articoli riguardanti la promozione del cicloturismo, le ciclopedonali, gli eventi e le iniziative della FIAB Tortona, oggi vi spieghiamo meglio di che cosa si tratta e di che cosa si occupa intervistando Claudio Cheirasco, nostro collaboratore dal Tortonese e referente della FIAB Tortona – Sezione Malabrocca.

  • Buongiorno Claudio, per cominciare una piccola introduzione ai nostri lettori, quando e come nasce la FIAB – Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta e di che cosa si occupa…

Ciao Fabio e buongiorno ai lettori di Limonte News, della cui redazione faccio parte fin da subito, anche se il tempo che riesco a dedicare non è molto.

FIAB è nata a Milano nel 1998 come acronimo di «Federazione Italiana Amici della Bicicletta». Con la recente riforma del terzo settore da ONLUS si è trasformata in APS e ha modificato anche il nome in «Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta» mantenendo invariata la sigla F.I.A.B.

Negli anni FIAB ha portato avanti molte battaglie per difendere i diritti dei ciclisti urbani, tra cui forse la più importante è la campagna per l’infortunio in itinere, vinta nel 2015 con l’estensione della copertura assicurativa da parte dell’INPS anche al lavoratore che raggiunge il luogo di lavoro in bicicletta.

Sul piano tecnico FIAB sviluppa ed approfondisce tutta una serie di proposte per incentivare e tutelare la mobilità ciclistica: piste ciclabili, moderazione del traffico, cicloparcheggi, istituzione di uffici biciclette, ecc… Molte di queste attività sono anche perorate a livello locale grazie alle associazioni aderenti.

Oltre alla mobilità quotidiana, FIAB promuove anche l’utilizzo della bicicletta nel tempo libero e per il cicloturismo. La pianificazione di percorsi ciclabili ad ampio respiro, aiuta il recupero e la valorizzazione dei territori con un’operazione di riqualificazione ambientale che ne permette una nuova fruibilità sia per i turisti che per i residenti. È l’esempio della Greenway Voghera Varzi, infrastruttura che è stata in grado di riqualificare la Valle Staffora, oggi meta di ciclisti e cicloturisti in numero inimmaginabile solo qualche anno fa.

La vela FIAB in Piazza Duomo a Tortona

Un altro ramo importante di intervento è l’attività con i bambini e i ragazzi delle scuole. Oltre che obbligatorio per legge (art. 230 del CdS), «formare i giovani in materia di comportamento stradale e di sicurezza del traffico e della circolazione, nonché promuovere ed incentivare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto», consente di accrescere il “sapere pratico”, inteso come punto di incontro tra il sapere scolastico e l’esperienza reale. La conoscenza e l’uso della bicicletta sviluppano competenze, conoscenze, abilità, autonomia e senso di responsabilità.

Oltre a queste attività ci sono poi quelle di sensibilizzazione e advocacy, rivolte agli Enti Pubblici e alle Imprese private per tutelare e facilitare sempre più l’utilizzo della bicicletta.

Chiudono il quadro il Centro Studi, che contribuisce alla stesura di progetti, pubblicazioni e/o documenti tecnici, e le campagne di Comunicazione e promozione della mobilità ciclistica, urbana e turistica, anche in supporto ai Comuni e alle sezioni locali.

  • La sezione di Tortona è intitolata al concittadino Luigi Malabrocca, la leggendaria “Maglia Nera” del ciclismo, un vero e proprio simbolo ante-litteram dello sport “slow” in questi anni sempre più veloci e frenetici…

Proprio così. La nostra sezione, nata nella primavera del 2021 come sezione di FIAB Alessandria, è intitolata a Luigi Malabrocca, ciclista tortonese che ha gareggiato con Fausto Coppi, di cui era anche molto amico. Luisin, come veniva chiamato da chi lo conosceva bene, è famoso per aver vinto la maglia nera del Giro d’Italia per due anni consecutivi, nel 1946 e nel 1947. Gareggiando contro campioni del calibro di Fausto Coppi e Gino Bartali, che si contendevano le vittorie, non rimaneva molto da spartire tra gli altri. In quegli anni, dal ‘46 al ‘51, al Giro d’Italia fu istituita la maglia nera per l’ultimo arrivato. Fu Malabrocca ad accorgersi per primo delle opportunità che offriva. Non solo si riscuoteva il premio ufficiale della corsa, ma si diventava dei veri e propri idoli dei tifosi, che si identificavano nell’ultimo ancora più che nel primo e aggiungevano altri regali. Dopo un anno di pausa, Malabrocca tornò al Giro d’Italia del 1949, con l’intenzione di vincere ancora una volta la maglia nera, ma la fortuna non fu dalla sua parte: perse la maglia nera per un soffio, arrivando “davanti” a Sante Carollo. In effetti avrebbe potuto “vincere” anche quell’anno, ma quando arrivò al traguardo dell’ultima tappa i giudici di gara avevano già abbandonato la loro postazione ed assegnato a lui e a Carollo lo stesso tempo, vanificando gli sforzi fatti per recuperare il distacco. Paradossalmente fu proprio in quell’anno che Malabrocca raggiunse la massima popolarità, grazie alla trasmissione radiofonica satirica Giringiro, che non perdeva occasione per raccontare al grande pubblico le vicende di gara dei due rivali per l’ultimo posto.

Con Serena Malabrocca, nipote di Luigi ed Edoardo Giangiulio di FIAB Ravenna in occasione di “Bellezze in bicicletta”

Oggi Luigi Malabrocca è un simbolo del ciclismo lento, di quel ciclismo che non ha smania di vincere, ma che si realizza nella lentezza, nel godersi i paesaggi o un pasto al ristorante, senza la fretta di arrivare ad ogni costo. Sono i valori che incarna anche FIAB, per questo da tortonesi abbiamo pensato di fare questo omaggio a Luigi Malabrocca, che era tortonese come noi, essendo nato a Tortona il 18 giugno 1920. Della nostra sezione è socia onoraria Serena Malabrocca, nipote di Luigi e anche lei molto attiva per custodire e valorizzare la memoria del nonno.

  • In Italia il cicloturismo è abbastanza sviluppato o siamo ancora agli inizi? Com’è la situazione confrontata con nazioni in cui la bicicletta è il mezzo di uso comune tutti i giorni, penso ad esempio alla Germania o all’Olanda?

Secondo il rapporto “Viaggiare con la bici”, realizzato da Isnart-Unioncamere e Legambiente, nel 2019, l’ultimo anno non mutilato dalle limitazioni dovute al Covid, il cicloturismo ha realizzato quasi 55 milioni di pernottamenti nel nostro Paese, pari al 6,1% del totale della spesa turistica, generando un indotto complessivo di circa 4,7 miliardi di euro. Se consideriamo che in tutta Europa l’indotto del cicloturismo è di circa 500 miliardi di euro, vale a dire 100 volte tanto, direi di si, che siamo ancora all’inizio. Tuttavia Legambiente è ottimista e calcola che in pochi anni i numeri del cicloturismo nel nostro Paese potranno quintuplicare. Ovviamente perché ciò avvenga non è sufficiente stare a guardare, ma occorre agire, realizzando le infrastrutture necessarie. Oltre ai percorsi ciclabili, che dovranno tra di loro essere messi in rete e dotati di servizi, anche l’accoglienza dovrà essere pensata per le necessità di chi si muove in bicicletta.

L’impatto economico generato dal cicloturismo è di circa 338 mila euro per km di ciclabile. La spesa media giornaliera di un cicloturista è di 75€, quasi totalmente a favore delle attività locali. Il Trentino Alto Adige che, con i suoi 3.256 km di percorsi cicloturistici, è la regione più bike friendly d’Italia e da solo si accaparra il 30% del mercato italiano. Più in generale il Nord Est del Belpaese, esteso a Lombardie ed Emilia Romagna, si accaparra il 70% delle presenze. Il Piemonte è ancora nella parte bassa di questa classifica.

  • Vi siete impegnati moltissimo, anche confrontandovi con le Istituzioni locali, per la realizzazione della Ciclopedonale Tortona-Viguzzolo, quante altre realtà simili si potrebbero realizzare sul territorio tra Piemonte e Liguria, considerando che abbiamo un patrimonio storico e naturalistico non indifferente?

Innanzitutto devo dire che il merito della Ciclopedonale per Viguzzolo va al Comitato Smart Land, che si è costituito nel 2016 con l’intento unico di promuovere un collegamento sicuro tra Tortona e Viguzzolo. Lungo quella strada ci sono stati nel tempo molti incidenti mortali e percorrerla a piedi o in bicicletta non era affatto sicuro. Oggi la pista ciclopedonale è realtà, ma, ripeto, il merito non è di FIAB.

Comunque il Comitato Smart Land c’entra con FIAB. Circa metà dei membri del Comitato Smart Land adesso sono anche in FIAB Tortona. A loro si sono aggiunti altri membri, tutti che utilizzano a vario titolo, e con diverse percorrenze chilometriche all’anno, la bicicletta. Possiamo dire che il Comitato Smart Land ha avuto anche il merito di dar vita alla sezione tortonese della FIAB.

Il risultato raggiunto dal Comitato Smart Land è un caso riuscito di democrazia partecipata, in cui i cittadini hanno voce e riescono a suggerire e partecipare alle decisioni prese dalla politica. Su questa esperienza Martina Lo Jacono ha scritto anche una Tesi di Laurea dal titolo “La partecipazione locale come strumento di legittimità democratica. Il caso Smart Land per la pista ciclabile Tortona-Viguzzolo”.

Come FIAB Tortona faremo nostro il metodo del Comitato Smart Land, nel senso che saremo sempre pronti a fiutare e sfruttare le occasioni che si presenteranno per realizzare sul nostro territorio interventi a favore degli utenti deboli della strada. Questo non vorrà sempre dire che avremo il successo ottenuto con la Tortona-Viguzzolo, ma sicuramente ci proveremo.

  • Avete qualcosa in cantiere? Quali sono le prossime iniziative della FIAB Tortona?

A dire il vero un’occasione si è già presentata. Questa volta dentro alla città di Tortona. Per salvaguardare la sicurezza dei pedoni la Giunta Comunale ha deciso di precludere al traffico ciclistico l’area pedonale centrale. Noi ci siamo subito attivati per chiedere come contropartita un percorso alternativo che tuteli la sicurezza di chi deve attraversare il centro di Tortona in bicicletta. Siamo solo all’inizio, ma una nuova macchina di “democrazia partecipata” si sta mettendo in moto. Vedremo se anche questa volta porteremo a casa il risultato…

Con il Presidente di FIAB Alessandria Gianluca Pagella e la tesoriera Silvia Bello

Oltre a ciò, stiamo completando il nostro “calendario gite” per il 2023. La nostra sezione è ancora giovane, quindi le gite non saranno molte, ma qualcosa si farà. Con l’arrivo della bella stagione abbiamo intenzione di raggiungere i luoghi più rappresentativi del nostro territorio. Ogni anno facciamo almeno una gita a Volpedo, una gita a Castellania e una “trasferta” sulla Greenway Voghera-Varzi. In estate, poi, andremo a cercare il fresco sull’Appennino con le mountain bike e, sempre a proposito di mountain bike, ci piacerebbe fare un’uscita tecnica su uno dei tanti circuiti per mountain bike presenti anche sul nostro territorio. Infine anche quest’anno renderemo omaggio a Luigi Malabrocca con un Evento di richiamo.

  • Alle iniziative della FIAB Tortona possono partecipare tutti i tipi di bicicletta, da quella da passeggio alla mountain bike passando per le biciclette elettriche?

Abbiamo l’abitudine di assegnare colori diversi alle nostre uscite a seconda del grado di allenamento che richiedono. Usiamo il colore verde per le uscite adatte a tutti: sono quelle non troppo lunghe e senza pendenze particolari, che non richiedono allenamento. Col colore giallo indichiamo le gite prevalentemente pianeggianti, ma con distanze che possono rivelarsi impegnative. Per le gite gialle un po’ di allenamento è richiesto. Le gite rosse sono quelle con dislivelli impegnativi che richiedono un buon allenamento.

Ad ogni modo le nostre gite sono aperte a tutti, soci FIAB e non soci FIAB. Se le gite verdi sono adatte veramente a tutti e con qualsiasi tipo di bicicletta, per le gite gialle e per quelle rosse consigliamo a chi è fuori allenamento l’utilizzo della e-bike, anche a noleggio.

Foto di gruppo della FIAB Tortona a Volpedo
  • Infine come invoglieresti le persone, soprattutto i più giovani, ad iscriversi alla FIAB?

Aderendo al nostro gruppo, anche i più giovani potranno scoprire quanto è bello pedalare in compagnia. Chi si iscrive a FIAB ha la possibilità di incontrare e conoscere nuove persone che hanno in comune l’amore per la bicicletta, indipendentemente dal proprio livello tecnico e “stile” escursionistico. FIAB accoglie tutti e organizza uscite diverse per difficoltà e impegno, in modo da consentire la più ampia accessibilità.

Importantissimo è anche il fatto che con l’iscrizione si aiuta FIAB a tutelare i diritti dei ciclisti e a promuovere lo sviluppo di una mobilità sostenibile e sicura.

Se poi si ha voglia di essere soci attivi si può vedere col tempo la propria città e il proprio territorio trasformarsi in città e territori sempre più vocati alla sicurezza stradale e orientati alle persone, con la consapevolezza che questo è avvenuto anche grazie al proprio contributo.

Ma non è tutto. Con l’iscrizione a FIAB si beneficia di una polizza RC bici che copre i soci 24h su 24, anche fuori dalle attività sociali e durante il trasporto su mezzi pubblici, quando tale trasporto avviene portando con sé la bicicletta.

Per info e iscrizioni potete cercarci su Facebook e su Instagram oppure scrivere una mail a fiabtortona@gmail.com. Vi aspettiamo numerosi.

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Pubblicato da limontenews

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