
Sembra non esserci pace per la linea ferroviaria Genova – Acqui Terme, dopo la cancellazione della coppia di treni di metà mattina il nuovo regalo di inizio anno è stato l’aumento delle tariffe.
Se l’anno precedente era terminato con la soppressione, sembra temporanea, della coppia di collegamenti di metà mattina per favorire la circolazione dei treni merci provenienti da altre tratte, il nuovo anno si è aperto invece con il rincaro dei prezzi dei biglietti e degli abbonamenti. Meno servizi e più cari, questa è la denuncia dei comitati dei pendolari di questa tratta, tra le più antiche d’Italia ma anche tra le più disastrate.
Giovedì 19 gennaio si terrà una riunione tecnica tra la Regione Liguria e Rete Ferroviaria Italiana, dove al centro delle discussioni ci sarà anche il tema degli ottantasette milioni di Euro che sono stati sbloccati con il Pnrr e che, da molto tempo, sono al centro delle polemiche, le associazioni dei pendolari sperano in un accoglimento delle loro richieste da parte dell’Assessore ai Trasporti della Regione Liguria, Augusto Sartori, indicato come una delle figure chiave della riunione.
Il Presidente del Comitato Trasporti Valli Stura e Orba, Fabio Ottonello, il principale comitato dei pendolari sulla linea ferroviaria, ha presentato una serie di richieste a cominciare dal doppio binario nelle stazioni di snodo, che permetterebbe di rendere la circolazione dei treni più agevole accorciando anche i tempi di percorrenza. La proposta non è stata presa in considerazione da parte di Rete Ferroviaria Italiana ma i Sindaci dei Comuni della Provincia di Genova e della Provincia di Alessandria non si danno per vinti e portano avanti la loro battaglia a favore dei numerosi pendolari della Genova – Ovada – Acqui Terme.