
Ad un anno esatto dallo scoppio dell’emergenza legata alla Peste Suina Africana tra Piemonte e Liguria i chilometri di rete installata per contenere i cinghiali sono poco più della metà di quanti ne dovevano essere realizzati.
Confagricoltura Alessandria denuncia la situazione, spiegando che sono solamente centocinque su centosettanta i chilometri di rete installata nei territori considerati ad alto rischio di infezione da Peste Suina Africana. Il Presidente di Confagricoltura Alessandria, Paola Sacco, spiega: “Sicuramente la proroga dello stato di emergenza aiuterà le amministrazioni a completare l’opera, ma i tempi stringono. Dobbiamo andare a velocità doppia se realmente vogliamo contenere il contagio che proprio nei mesi invernali ha una spiccata capacità di propagarsi tra i selvatici”.
Al momento sono poco meno di duemila i cinghiali che sono stati abbattuti in Piemonte secondo i dati dell’Istituto Zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, mentre il monitoraggio della situazione epidemiologica riporta al momento centoottantasei casi accertati sul territorio piemontese. Il Direttore di Confagricoltura Alessandria, Cristina Bagnasco, aggiunge: “In provincia di Alessandria chiediamo con forza che agli imprenditori agricoli dediti all’allevamento di suini che hanno dovuto procedere agli abbattimenti dei capi vengano garantiti i ristori anche per il secondo semestre del 2022 e per il 2023 per il cosiddetto ‘vuoto sanitario. Ci stiamo inoltre assicurando che gli allevatori non rientranti nella ‘zona rossa’ mettano in campo tutte le misure relative alla biosicurezza, anche grazie ai fondi stanziati con la Misura 5.1.1 del PSR, ma non vogliamo che il comparto venga ulteriormente penalizzato”.
Da parte degli allevatori, ha concluso Confagricoltura Alessandria, c’è l’impegno ad applicare tutte le pratiche virtuose e al rispetto delle prescrizioni, l’associazione agricola vuole essere però altrettanto sicura che si possa ripartire con l’attività non appena le condizioni lo consentano. Confagricoltura Alessandria ribadisce pertanto che bisogna istituire un tavolo permanente per monitorare l’andamento dell’epidemia e per pianificare con certezza gli abbattimenti e lo smaltimento degli ungulati non appena potranno riprendere i piani di contenimento dove la caccia è attualmente interdetta fino al completamento della recinzione. La politica, concludono da Confagricoltura Alessandria, deve avere il coraggio di fare delle scelte strategiche per tutelare i vari comparti agricoli, l’organizzazione agricola chiede perciò alla Regione di accelerare il processo di depopolamento, ricerca e analisi delle carcasse e al Commissario Straordinario di insistere per il reperimento delle risorse economiche necessarie per completare le opere di recinzione nelle zone colpite dall’emergenza.