LA PREOCCUPAZIONE DI COLDIRETTI CUNEO PER L’INVERNO SENZA NEVE, UN DANNO PER AGRICOLTURA E TURISMO

Le anomalie climatiche degli ultimi anni preoccupano sempre di più il mondo dell’agricoltura, Coldiretti Cuneo lancia l’allarme su questo inverno fino ad oggi senza neve, che sta creando problemi alle campagne e al settore del turismo.

Nell’anno appena trascorso, spiega Coldiretti Cuneo, è caduto il cinquanta per cento di acqua in meno nella Provincia di Cuneo, una siccità che, specialmente nei mesi estivi, ha avuto effetti drammatici per l’ambiente e l’agricoltura e che adesso, in inverno, si stanno ripercuotendo sul turismo. Per tutto il periodo delle feste invernali, fino all’Epifania, si è avuto un tempo eccezionalmente mite, con temperature molto più alte della media storica e pochissima neve, con il risultato che gli impianti sciistici faticano o addirittura sono costretti a chiudere, con un danno pesante per l’economia locale, la caduta della neve in questa stagione è infatti fondamentale per il recupero delle risorse idriche e favorire la produzione agricola, un vecchio detto contadino recita infatti “sotto la neve il pane”.

Il trend climatico della Provincia di Cuneo sta riflettendo l’andamento nazionale ed europeo, con il 2022 che si è classificato come il più caldo mai registrato dal 1800 ad oggi, con una temperatura di 1,06 gradi superiore alla media storica e le precipitazioni ridotte di un terzo. Si sta accentuando la tendenza al surriscaldamento, al punto che la classifica degli anni più roventi degli ultimi due secoli si concentrano nell’ultimo decennio.

Un problema molto grave rimane quello della siccità, come sottolinea Coldiretti Cuneo il potenziale idrico sotto forma di neve nell’arco alpino è scarso e i livelli di falda e di portata dei corsi d’acqua sono eccezionalmente bassi. I primi mesi del 2022 hanno visto una pressoché totale assenza di precipitazioni per ben centoundici giorni da dicembre 2021 a marzo 2022, con l’inverno più anomalo mai registrato nell’ultimo secolo in Piemonte, proseguendo nell’anomalia climatica in primavera e in estate, le anomalie sono proseguite per la prima parte dell’autunno, che ha registrato temperature quasi estive mentre la neve caduta nella prima parte di dicembre sulla Provincia di Cuneo e sulla Pianura Padana non è stata certamente risolutiva della crisi idrica ancora in atto.

Il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada, ha spiegato: “La siccità, unita alle alte temperature, è la cifra dominante del cambiamento climatico sul nostro territorio. La carenza di pioggia e neve non consente di ripristinare le scorte idriche nei terreni, negli invasi, nei laghi, nei fiumi e sulle nostre montagne dove i pochi ghiacciai rimasti perdono di superficie e spessore. Se nel corso del 2022 gli agricoltori sono riusciti a sopperire nella maggior parte dei casi alla carenza d’acqua con le operazioni di irrigazione, pur a fronte di costi moltiplicati a causa dei rincari energetici, è ora grande la preoccupazione per la nuova annata agraria” e il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu, ha aggiunto: “Resta prioritaria l’esigenza di accelerare sulla realizzazione di un Piano per i bacini di accumulo poiché solo in questo modo riusciremo a garantirci stabilmente in futuro l’acqua necessaria per l’agricoltura e non solo. Il Piano invasi proposto dalla Coldiretti consentirebbe di aumentare la raccolta di acqua piovana oggi ferma ad appena l’11%, un intervento necessario anche per raggiungere l’obiettivo della sovranità alimentare con l’aumento della produzione locale e la riduzione della dipendenza dall’estero”.

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Pubblicato da limontenews

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