
Una riflessione molto interessante a firma di Marina Salucci sullo sfruttamento della natura da parte dell’uomo, che trasformiamo e distruggiamo senza renderci conto delle conseguenze. Le riflessioni di Marina Salucci sono state scritte qualche giorno fa, prima che la disastrosa alluvione che ha colpito la bellissima Isola d’Ischia rendesse tutto questo drammaticamente attuale.
LA NATURA DELL’UOMO
Se ci voltiamo a guardare la storia, da quella dei primordi fino al tempo presente, vediamo che l’uomo aggredisce i suoi simili, spesso per avere di più. Che si proclama la specie eletta, la più intelligente, quella che ha diritto di sfruttare il Pianeta a suo piacimento e per il suo interesse, e dunque a distruggerlo e ad avvelenarlo. Che utilizza le invenzioni e la tecnica più per la distruzione che per il progresso. Che ama smodatamente il denaro e il potere. L’uomo lupo all’uomo.
Considerando tutto questo viene la tentazione di definire la sua natura come malvagia. Una cellula cancerogena che ammorba ciò che tocca.
Ma il pensiero va avanti, e sente che qualcosa non torna in questa conclusione. Si ribella.
Perché nella storia ci sono state persone che hanno portato avanti la pace, la solidarietà, l’aiuto agli altri per tutta la vita. E spesso con la vita hanno pagato. Persone che si vestivano con un sorriso e aprivano le braccia. Sempre. Possiamo citare il Mahatma Gandhi, Martin Luther king, Nelson Mandela. Ma tanti altri ce ne sono, nella storia e nel nostro tempo. Ecco, queste persone sono lontane migliaia di anni luce dall’uomo che schiaccia e uccide. Davanti a loro sorge un’ammirazione profonda.
Se riuscissimo a seguire il loro esempio, la morte e la distruzione ce le lasceremmo alle spalle.
Ma donare la vita per una causa è qualcosa di raro, che pochi riescono a fare.
E dunque, è possibile definire la natura dell’uomo?
Buono o malvagio? Forse è una domanda destinata a rimanere senza risposta.
Marina Salucci