
Si è aperta domenica la caccia al cinghiale sia in Liguria che in Piemonte ma, mai come quest’anno, la stagione venatoria sta avvenendo a singhiozzo, a causa delle ben note problematiche relative al contenimento della Peste Suina Africana.
I cacciatori denunciano che le procedure disposte dalla Regione Liguria nella Zona I, che comprende il territorio da Albissola Marina a Savona e tutto il relativo entroterra, prevedono che le carni di cinghiale potranno essere destinate all’autoconsumo solo dopo un apposito campionamento sanitario mentre nella Zona II, che va da Albisola Superiore a Varazze fino all’entroterra di Stella, Sassello e Urbe addirittura i cacciatori non possono utilizzare la carne cacciata ma devono bruciare le carcasse dei cinghiali.
Una serie di restrizioni davvero assurde, che ha spinto i cacciatori ad una sorta di sciopero, con il risultato che domenica le doppiette hanno incrociato le braccia nelle Zone I e II e, per solidarietà, si sono fermati anche i colleghi delle altre zone della Liguria.
Il Presidente di Federcaccia Savona, Franco Ciocca ha dichiarato: “Vorremmo andare a caccia ma queste restrizioni mettono male, sono state approvate due giorni prima, una cosa impossibile. Non è che noi non vogliamo collaborare, ben vengano le analisi per i cacciatori ma se i cinghiali sono sani perché dobbiamo mandarli al macero? Io personalmente non sono andato a caccia per solidarietà con le squadre che non sono potute uscire”.