
Il settore della frutticoltura in Piemonte sta rischiando di subire una grave crisi economica, in particolare nella Provincia di Cuneo, a causa dell’impennata dei costi di produzione e dell’energia e dall’altro a causa della diminuzione della domanda, come denuncia Coldiretti Cuneo.
Entrambi i due fattori sono strettamente collegati tra di loro, in quanto i consumatori, sempre a causa del rincaro delle bollette e, in generale, di tutti i prodotti, stanno tagliando gli acquisti di frutta a causa delle difficoltà economiche, una situazione che Coldiretti Cuneo non esita a definire ormai insostenibile. I produttori, come fa presente l’organizzazione agricola, sono obbligati a vendere cinque chili di frutta per pagarsi un caffè. Coldiretti Cuneo già a inizio settembre aveva chiesto alla Regione di convocare un tavolo per riunire gli attori del comparto ortofrutticolo piemontese.
La frutticoltura impegna, nella Provincia di Cuneo, circa quattromilacinquecento aziende agricole e una superficie pari a dodicimila ettari, coltivati principalmente a mele, pesche, kiwi, pere e susine, generando un fatturato potenziale di oltre duecentosessanta milioni di Euro, senza contare l’indotto.
Il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada, ha dichiarato: “I frutticoltori non possono lavorare sotto i costi di produzione e visto quanto sta accadendo siamo pronti ad applicare il Decreto sulle pratiche commerciali sleali. Vanno previste urgentemente delle specifiche misure per dare ossigeno alle imprese, che vanno dalla moratoria sui debiti alla decontribuzione del lavoro stagionale. È sicuramente utile un confronto di questo tipo, ma serve uno specifico incontro con la GDO per fermare le speculazioni lungo la filiera ed arrivare a definire una strategia e una progettualità che diano sostegno concreto al comparto”.