
Il rincaro dell’energia si sta ripercuotendo sul carrello della spesa, con aumenti che, per alcuni generi alimentari, sono molto sostenuti, la denuncia della Coldiretti Piemonte dopo l’ultima rilevazione dell’Istat, che ha confermato il livello record dell’inflazione dal 1985.
I maggiori rincari si stanno avendo sui prodotti di base dell’alimentazione delle famiglie, che stanno subendo gli effetti dell’aumento dei costi dell’energia e della produzione, dovuti alla guerra russo-ucraina unita all’andamento climatico che ha visto caldo e siccità a giugno e luglio seguiti da un agosto di temporali e grandinate. Tutto questo sta costringendo i consumatori a tagliare gli acquisti, in particolare le famiglie meno abbienti.
Coldiretti Piemonte segnala che i maggiori aumenti si hanno con la margarina con + 24 %, seguita da farina + 23%, pasta e riso +22%, latte conservato +19%, gelati +18%, carne di pollo +16%, uova +15% ma anche verdure fresche +12% e frutta +8%, proprio queste ultime hanno visto un calo da parte degli italiani pari all’11 per cento rispetto all’anno scorso.
Il Presidente di Coldiretti Piemonte, Roberto Moncalvo e il Delegato Confederale, Bruno Rivarossa hanno affermato: “Bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati per salvare le aziende e programmare in modo strutturale il futuro. Se i prezzi per le famiglie corrono, l’aumento dei costi colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare per cui occorre lavorare da subito ad accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi per garantire dei prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione, come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni. I nostri produttori sono già costretti a fronteggiare una situazione insostenibile che vede una forte impennata dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio fino al +300% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigazione dei raccolti. Aumenti che riguardano l’intera filiera del cibo con costi indiretti che vanno dal vetro rincarato di oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, al tetrapack con un incremento del 15%, dal +35% delle etichette al +45% per il cartone, dal +60% costi per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al +70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti”.