
Sembra finalmente in via di risoluzione la lunga crisi della Pernigotti di Novi Ligure, la storica fabbrica dolciaria fondata nel 1860 e che, da alcuni anni, sta vivendo una grave crisi, culminata con il passaggio alla multinazionale turca Toksoz e la chiusura temporanea dello stabilimento novese.
Da quanto pubblicato su Il Sole 24 Ore di alcuni giorni fa, è notizia ufficiale la vendita della Pernigotti al gruppo statunitense JP Morgan, secondo l’accordo la multinazionale turca Toksoz ha ceduto l’intero pacchetto azionario e degli asset immobiliari, ovvero lo stabilimento di Novi Ligure.
La notizia è il primo spiraglio di luce dopo anni di tempesta, come ha dichiarato Luca Patelli, rappresentante dei lavoratori della Pernigotti e Consigliere Comunale di Novi Ligure, tuttavia i lavoratori continuano con un cauto ottimismo perché, come si è visto in questi anni tutto può essere stravolto in poco tempo.
Come spiega l’articolo de Il Sole 24 Ore il closing dell’operazione è previsto entro il 30 settembre e resta legato a due condizioni, la prima il via libera da parte della Presidenza del Consiglio, in base alla normativa della Golden Power, la seconda il rinnovo della Cassa Integrazione Straordinaria per i cinquantasei addetti dello stabilimento da parte del Ministero del Lavoro, una procedura all’esame del prossimo incontro, fissato proprio per la giornata di oggi. Il rappresentante dei lavoratori, Luca Patelli conclude: “La Pernigotti può avere un futuro sicuramente senza turchi, ma con chi realmente vuole investire a Novi Ligure, perché non esiste Novi Ligure senza Pernigotti e non esiste Pernigotti senza Novi Ligure”.