
Le abbondanti piogge agostane non hanno dato solamente un sollievo all’agricoltura dopo la lunga siccità e alle persone che non ne potevano più di caldo ma stanno riportando degli amici decisamente attesi da qui fino all’inverno: i funghi!
Ancora nella giornata di ieri nell’entroterra genovese, in particolare in Val Trebbia e Val d’Aveto si sono registrati dei temporali che hanno portato ad accumuli di pioggia più che discreti. Con la fine della siccità si stanno registrando, in particolare proprio nell’area a cavallo tra la Liguria e l’Emilia Romagna, le primissime nascite di Porcini ed Estatini ma, come hanno spiegato i micologi, a breve i funghi dovrebbero nascere anche nei boschi più vicini alle aree urbane, che hanno avuto un periodo secco più lungo a causa della loro posizione geografica.
I funghi prediligono il clima caldo unito alle piogge, proprio quello che si sta verificando in questo periodo, con massime comprese tra i 25 ed i 30 gradi massimi, tassi di umidità medio-elevati, escursione termica notevole e piogge in particolare nelle ore più calde del giorno. I funghi sono dei bioaccumulatori, cioè organismi che assorbono le sostanze del terreno in cui crescono, per questo difficilmente crescono in terreni inquinati. Come molti sanno bisogna attendere mediamente dai dieci ai quindici giorni dopo le piogge per vederli spuntare. Chi non fosse esperto o chi ha qualche dubbio sulla commestibilità può rivolgersi agli Ispettorati Micologici delle ASL di riferimento che, gratuitamente, daranno una valutazione dei funghi trovati.