
Una situazione di luci e ombre per il vino piemontese, da una parte gli affari che stanno andando bene ma dall’altra i rincari dovuti all’aumento dei costi, che, oltre alle materie prime, stanno colpendo anche le bottiglie, i tappi, le etichette e gli imballaggi come segnala Coldiretti Piemonte.
Secondo i dati Istat l’esportazione di bottiglie italiane per il 2022 dovrebbe superare la cifra record di 8 miliardi di Euro, grazie, soprattutto, alla crescita del mercato degli Stati Uniti mentre in Europa il maggior consumatore del vino nostrano è la Germania, ottimi dati arrivano anche dal Regno Unito, nonostante le difficoltà legate alla Brexit.
Il Presidente di Coldiretti Piemonte, Roberto Moncalvo e il Delegato Confederale, Bruno Rivarossa, hanno spiegato che il vino piemontese è particolarmente apprezzato dagli americani e dai britannici ma ci sono importanti novità con il boom nei mercati asiatici, con il 75 per cento di esportazioni di più in Cina e il 15 per cento di più in Giappone. Il patrimonio vitivinicolo però, come ha fatto presente Coldiretti Piemonte, va difeso, con interventi immediati e strutturali per contenere il caro energia e i costi di produzione, la tutela del vino, ha concluso Coldiretti Piemonte, significa tutelare il principale elemento di traino per il sistema agroalimentare sia in Italia che all’estero partendo dal settore turistico.