
Venerdì pomeriggio nella Sala Rossa del Comune di Savona un pubblico molto numeroso, formato da molti cultori della nostra storia contemporanea, ha seguito con attenzione la presentazione degli Atti del Convegno “Guerra, Pace, Nonviolenza – Attualità di Claudio Baglietto”, che si è tenuto a Varazze il 29 aprile del 2016.
Il convegno era incentrato sulla figura e l’opera di Claudio Baglietto, filosofo e pacifista nato a Varazze il 4 dicembre del 1908. La presentazione degli Atti, a cura di Magda Tassinari e Beppe Olcese, è stata introdotta da Franco Delfino, che si è soffermato sulla genesi dell’iniziativa, che ha portato finalmente a far conoscere la figura di Claudio Baglietto a livello nazionale, ricordando anche l’interesse da parte del compianto Franco Scarandoni, Presidente dell’ISREC, mentre il professor Alberto De Sanctis, docente di Scienze Politiche dell’Università di Genova, che ha fatto una lunga e profonda dissertazione sulla figura di Baglietto e della sua scelta di vita coraggiosa, che lo portò a rifiutare la carriera accademica per non tradire la sua coscienza di convinto pacifista contrario al servizio militare e di come la sofferta personalità di Claudio Baglietto possa diventare un punto di riferimento e di esempio per le nuove generazioni.
Il secondo intervento è stato tenuto da Magda Tassinari, biografa appassionata di Baglietto, che ne ha ricordato il suo esilio volontario in Svizzera dopo gli studi a Friburgo in Germania, il suo rifiuto di ritornare in Italia richiamato al Servizio Militare alle soglie della II Guerra Mondiale, spinto dalle idee maturate alla Normale di Pisa, uno dei primi nuclei di formazione del movimento antifascista comprendente una serie di giovani studiosi, tra cui il suo grande amico Aldo Capitini. I documenti e le lettere di Claudio Baglietto, insieme ai ricordi di famiglia e degli amici, sono scorsi sullo schermo della Sala Rossa insieme alle spiegazioni di Magda Tassinari, che ha fatto conoscere la figura dell’esule varazzino fino alla sua morte prematura avvenuta in circostanze mai del tutto chiarite a Losanna il 28 giugno del 1940, appena due settimane dopo l’entrata in guerra dell’Italia.