
La situazione di grave crisi dovuta ai prezzi del gasolio è stata denunciata da Cia Alessandria, che ha raccolto le proteste degli agricoltori della Provincia in relazione al caro gasolio, con i costi che continuano ad aumentare.
Il prezzo del gasolio ha raggiunto ormai la cifra di 1 Euro e 35 centesimi al litro più IVA, con una tendenza verso un ulteriore incremento, un costo che sta rendendo insostenibili le fasi di lavorazione nei campi, che hanno la loro massima espressione in queste settimane di giugno. In particolare nelle zone di pianura gli agricoltori stanno eseguendo la trebbiatura, la raccolta della paglia e del foraggio e la trinciatura, il rincaro sta pesando sugli agricoltori e Cia Alessandria chiede la remissione del credito di imposta del 20 per cento sul gasolio agricolo per i mesi di aprile, maggio e giugno, come già avvenuto nel primo trimestre dell’anno. Il costo del gasolio agricolo è quasi raddoppiato rispetto all’ultimo anno e Cia Alessandria rileva che, ad esempio, una trincia consuma fino a 1200 litri al giorno di gasolio, mentre una mietitrebbia arriva a circa 600 litri.
Il Presidente provinciale di Cia Alessandria, Daniela Ferrando, ha commentato: “Servono misure urgenti perché il lavoro agricolo sta diventando anti-economico e le nostre aziende sono gravate anche da altri rincari, che si aggiungono al carogasolio” e il Direttore Provinciale, Paolo Viarenghi ha aggiunto: “Non riusciamo più a mantenere sotto controllo l’aumento dei costi dati dalle speculazioni e dalle logiche mondiali: a pagarne le conseguenze non possono essere gli agricoltori. Molte aziende hanno fatto importanti investimenti nell’innovazione e nell’Agricoltura 4.0 con macchine nuove che consumano di meno, ma questi aumenti di gasolio non riescono comunque a efficientare le fasi di produzione”. Questa situazione di aumento dei costi si aggiunge a quella già difficile per l’agricoltura dovuta alla prolungata siccità.