
La carenza idrica sta causando dei danni significativi alle coltivazioni, cominciando da quelle foraggere per arrivare anche alle piante tradizionalmente più resistenti alla siccità come la vite e il nocciolo ma la situazione è critica anche per i pascoli montani.
Confagricoltura Alessandria ha chiesto per questo alla Regione di attivare le procedure per la richiesta di dichiarazione dello stato di calamità naturale a causa della siccità. La Presidente di Confagricoltura Alessandria, Paola Sacco, ha dichiarato: “ Al momento non è ancora possibile quantificare con precisione i danni arrecati alle coltivazioni, condizione indispensabile per accedere ai sostegni del Fondo di solidarietà nazionale, ma ciò che è certo è che le ripercussioni della carenza idrica sulle coltivazioni saranno pesantissime”.
Confagricoltura Alessandria ha partecipato ai lavori del gruppo di lavoro dell’Assessorato all’Agricoltura, che monitora il rischio di perdita del raccolto per cause idriche, allo scopo di identificare le zone in cui si rilevano gravi carenze di approvvigionamento, evidenziando una situazione di grande preoccupazione. Il Direttore di Confagricoltura Alessandria, Cristina Bagnasco, ha evidenziato: “La situazione è critica su tutto il territorio; chi può sfrutta al massimo la possibilità d’irrigazione, con costi molto elevati per il prelievo dell’acqua dai pozzi, a causa del rincaro del prezzo del gasolio agricolo”.
Secondo le rilevazioni del servizio tecnico di Confagricoltura la situazione è di criticità estrema per le foraggere, l’orzo e il grano mentre c’è una riduzione delle semine di mais a favore di colture meno esigenti dal punto di vista idrico come il sorgo e il girasole. Per quanto riguarda il pomodoro da industria la scarsa disponibilità delle falde e la conseguente mancanza di acqua nei pozzi ha fatto si che alcune aziende abbiano addirittura rinunciato a praticare la coltura.
Nel Monferrato, nelle colline del Gavi e nei Colli Tortonesi c’è un anticipo del ciclo vegetativo dei vigneti, a causa del caldo e della sofferenza idrica, i noccioleti non segnalano ancora problemi evidenti, ma se non arriveranno delle piogge consistenti a breve e non ci sarà un calo delle temperature c’è un grosso rischio di una cascola a luglio e difficoltà produttive dal punto di vista qualitativo. Le falde sono asciutte e la scelta strategica di indirizzarsi su altre coltivazioni che richiedono meno acqua è insoddisfacente.