
Confagricoltura Piemonte lancia l’allarme per l’economia dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, come ha spiegato il Presidente nazionale Massimiliano Giansanti si è aperta una fase piena di rischi, che impone a tutti i rappresentanti dei settori produttivi e dei lavoratori di assicurare il massimo contributo alla coesione sociale.
Secondo Confagricoltura nel breve periodo dobbiamo preparaci ad affrontare una situazione molto instabile, la risposta della Russia all’Unione Europea, che ha imposto delle sanzioni agli uomini vicini al Governo di Mosca, spingerà ancora in alto i prezzi del gas e del petrolio, come stiamo già vedendo in queste ore e l’aumento del costo dell’energia impatterà inevitabilmente su tutti i mezzi di produzione e sui trasporti.
Il Presidente Giansanti non esclude una nuova stretta da parte della Russia alle importazioni di prodotti agroalimentari dagli Stati membri dell’Unione Europea che, nel 2020, ultimo dato disponibile, si attestano a circa 7 miliardi di Euro. L’Europa rischia quindi di non avere a disposizione le quantità necessarie di fertilizzanti per i prossimi raccolti e il blocco dell’attività del Porto di Odessa, uno dei più importanti scali commerciali del continente, rischia di far crollare il mercato internazionale dei cereali.
L’Ucraina, ha ricordato Confagricoltura, è il terzo esportatore di cereali al mondo e la Russia è il primo. Le imprese agricole continueranno a fare il massimo sforzo per garantire la continuità dei cicli produttivi e il regolare svolgimento delle consegne. Confagricoltura chiede alle istituzioni dell’Unione Europea e al Governo Italiano di varare al più presto delle misure straordinarie di supporto che siano adeguate alla gravità della situazione attuale, aspettandosi una risposta già in giornata.