
Il primo mese dell’anno è trascorso all’insegna del clima mite e delle giornate insolitamente soleggiate e fioriture largamente anticipate, ma tutto questo ha un risvolto della medaglia, in più zone cominciano gli allarmi legati alla siccità e l’agricoltura sta iniziando a soffrire.
L’inverno 2021-22, a cui manca ormai solo un mese considerando l’inverno nel senso meterologico del termine, si è caratterizzato, tranne qualche giornata, per temperature decisamente sopra la media stagionale e cumulate di pioggia decisamente inferiori. Tutto questo potrà portare, se non ci saranno dei cambiamenti nel mese di febbraio, a conseguenze importanti per gli equilibri idrici.
La zona più in sofferenza è quella della Pianura Padana, in particolare con il bacino del Po che, tra Piemonte ed Emilia Romagna, segna un 46 per cento in meno delle riserve idriche, la portata del fiume più importante d’Italia è ai minimi da sedici anni a questa parte. La stessa situazione sta colpendo i laghi, con il Lago Maggiore che vede cinquanta milioni di metri cubi d’acqua in meno rispetto alla portata media stagionale. Situazione anomala anche in montagna, con molte località sciistiche che stanno ricorrendo alla neve artificiale sparata tramite i cannoni a causa della mancanza di precipitazioni nevose. L’inverno 2021-22 sta seguendo altre stagioni invernali caratterizzate da clima mite e siccitoso come il 1989-90 e il 2006-07.
Qualche dato: a Genova Sestri Aeroporto sono caduti 35 mm di pioggia in tutto il mese di gennaio, a fronte di una media di 102 mm, a Genova Porto Antico 30 mm contro una media di 143 mm, al Passo dei Giovi 45 mm contro una media di 82 mm, ancora più preoccupanti i dati delle Province limitrofe, a Savona sono caduti appena 8 mm contro una media di 73, un dato da zona semidesertica, molto basse le precipitazioni anche ad Ovada, con 20 mm ed Acqui Terme, anche qui appena 8 mm.