
L’appuntamento settimanale con il nostro magazine di cucina vi fa scoprire, questa volta, un dolce davvero squisito anche se non famosissimo, dal nome particolare: il Biancomangiare. Il dolce venne codificato per la prima volta da Pellegrino Artusi ne “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” dove è la ricetta numero 681. Il più grande gastronomo italiano di tutti i tempi la consiglia proprio per la seconda metà di gennaio, il periodo in cui ci troviamo ora, magari come dessert al termine di pranzi a base di minestra in brodo e secondi a base di cinghiale e lepre.
INGREDIENTI:
- 150 grammi di mandorle dolci
- 150 grammi di zucchero in polvere
- 20 grammi di colla di pesce in fogli
- 3 mandorle amare
- ½ bicchiere di panna
- 1 bicchiere e mezzo di acqua
- 2 cucchiaiate di acqua di fior d’arancio
PREPARAZIONE:
Iniziate preparando la colla di pesce, piegandola con le dita in fondo ad un bicchiere e copritela di acqua, lasciandola stare fino a quando non diventa molle, una volta pronta buttate via l’acqua e utilizzatela. Adesso prendete le mandorle, sbucciatele e pestatele in un mortaio, bagnandole ogni tanto con un cucchiaino d’acqua, una volta che saranno ridotte finissime diluitele con l’acqua e passatele con un canovaccio, estraendone tutta la sostanza. Preparate uno stampo e mettete sul fuoco in una casseruola il latte delle mandorle, la panna, lo zucchero, la colla e l’acqua di fior d’arancio, mescolando il tutto e facendolo bollire per qualche minuto. Toglietelo dal fuoco e, quando avrà perso il calore, versatelo nello stampo immerso nell’acqua fresca o nel ghiaccio e sarà pronto per essere servito in tavola.