
Coldiretti Liguria interviene sulla situazione di emergenza legata alla diffusione della Peste Suina Africana, con la zona di emergenza che riguarda diversi Comuni tra Liguria e Piemonte, chiedendo alla Regione di intervenire con urgenza per tutelare le aziende agricole situate nei territori della zona delimitata, per le attività agricole tradizionali e per quelle legate alla ricettività e alle attività outdoor.
Coldiretti sottolinea che, da ormai troppo tempo, gli agricoltori segnalano, quasi sempre senza riscontro da parte della politica, i rischi sociali e sanitari legati alla presenza incontrollata di ungulati che si aggirano liberi nei campi, e ormai anche nelle città, causando sempre più incidenti e che, troppo a lungo, non hanno ricevuto la giusta attenzione e, soprattutto, non sono state prese misure di contenimento.
I recenti fatti, che spiega Coldiretti Liguria, nessuno si augurava ma che non hanno certo stupito, in quanto sono una situazione che era ampiamente prevedibile, spingono a chiedere alla Regione di prendere misure adeguate di contenimento, per non allargare ulteriormente le zone infette e, soprattutto, che vengano messe in atto delle misure adeguate di tutela per tutte le aziende vittime della cattiva gestione della situazione, che si trovano a vivere una sorta di lockdown, con il rischio di danni economici e di immagine enormi.
Il Presidente di Coldiretti Liguria, Gianluca Boeri e il Delegato confederale, Bruno Rivarossa hanno dichiarato: “E’ essenziale adottare immediatamente misure economiche straordinarie sotto forma di ristori diretti per tutte le imprese agricole coinvolte, qualsiasi sia il loro indirizzo produttivo, e per le attività ricettive che si trovano all’interno della zona infetta e che svolgono attività essenziali sul nostro territorio. Ci permettiamo di suggerire una forma di aiuto sullo stile della Misura 21, già utilizzata per il mancato reddito da Covid-19, in modo tale da poter attuare subito un primo concreto intervento per garantire la continuità aziendale, ovviamente chiedendo alla Regione un preciso e forte stanziamento economico, viste le grandi necessità. Inoltre chiediamo di valutare la sospensione dei tributi per le aziende situate nei comuni coinvolti e di lavorare alla sospensione delle rate dei mutui. Le nostre aziende hanno già sofferto due anni per tutte le chiusure e le limitazioni imposte dalla pandemia ma nonostante questo non si sono mai fermate, non accetteremo in alcun modo che debbano subire anche questa situazione causata da chi non si è mai realmente preso le giuste responsabilità nei confronti di un rischio preannunciato”.