
Sale la paura ad Ovada dopo la morte, avvenuta il 6 gennaio, di un cinghiale a causa della Peste Suina Africana. Questa malattia tropicale, completamente innocua per l’uomo, può avere però effetti devastanti sugli allevamenti di suini, essendo i nostri esemplari non esposti agli anticorpi naturali contro una malattia endemica nel continente africano.
Attualmente sono in corso dei monitoraggi della Regione con servizi veterinari, le gestioni forestali e con i settori ambientali e faunistico-venatori. In breve tempo ci saranno degli studi sui suini selvatici per cercare di limitare il più possibile questa malattia, che, se lasciata libera, potrebbe provocare una strage negli allevamenti.
La Peste Suina Africana è una malattia infettiva molto contagiosa, di carattere emorragico, che causa un’elevata mortalità nei suini domestici e selvatici endemica di diversi paesi africani ma che, da una decina d’anni, si è diffusa sporadicamente anche in Europa ad iniziare dal Caucaso per arrivare in Polonia, Ungheria, Serbia, Repubblica Ceca, Romania e Germania.
La malattia è molto resistente e può addirittura perdurare diversi anni nella carne congelata, l’unico modo per inattivarla è cuocerla, si consiglia per tanto di fare molta attenzione al consumo di carne e insaccati di cinghiale.