
La seconda e ultima parte del viaggio di Ezio Balosto in Uzbekistan, paese nel cuore dell’Asia Centrale, ancora molto poco conosciuto dal turismo di massa ma molto interessante dal punto di vista storico, artistico e naturale. Qui potete leggere la prima parte: https://limontenews.wordpress.com/2021/12/09/in-viaggio-con-ezio-uzbekistan-prima-parte/?fbclid=IwAR1U3hzwlArAz3NL4S5wUOCqPJX7ctecTRcxU00aMweh_NTbwsDJKgIyuTI
Prima di arrivare a Bukara (300.000 abitanti – patrimonio Unesco) ci fermiamo a visitare Shakhrisabz la città natale di Tamerlano (1370 / 1405) con il famoso Palazzo Bianco di cui purtroppo sono rimaste solo le due torri alte 65 metri e composte do mosaici in ceramica. Un veloce gito della città per il mercato artigianale e la Jama Majid: la moschea più grande – contiene almeno 5.000 fedeli – chiamata anche “moschea del venerdì”, il giorno sacro dei musulmani.

Per la visita di Bukara utilizziamo anche una guida locale che parla un ottimo italiano e con la quale in oltre tre ore riusciamo a vedere: Minareto Kalyan, il più alto dell’asia centrale – costruito nel 1127 – alto 46 metri, largo alla base e stretto in alto – risparmiato da Gengis Khan – noto come torre della morte,– La Madrasa Ulughbek – Area del Taki Telpak – la Sinagoga – Mausoleo Ismal Samani in mattoni di terracotta, che costituiscono la decorazione dell’edificio, costruito nel 905 come luogo di riposo – la fonte di Giobbe – Moschea di Bolo – Hauz – Moschea di Attar, la più importante della città, è la più antica dell’Asia Centrale – del IX secolo, ed infine L’Ark di Bukhara: una massiccia fortezza che è stata inizialmente costruita e occupata intorno al V secolo. Oltre ad essere una struttura militare, l’Ark ha contenuto ciò che era essenzialmente una città che, durante gran parte della storia della fortezza, è stata abitata dalle varie dinastie che dominarono l’oasi di Bukhara. L’Ark è stato utilizzato come fortezza fino a quando giunse la dominazione russa nel 1920. Attualmente, l’Ark è un’attrazione turistica e ospita musei che espongono la sua storia. Naturalmente non tralasciamo una visita ai molti mercati coperti per vedere i famosi tappeti di Bukara.

Giungiamo a Kiwa (150.000 abitanti – patrimonio Unesco, fondata da Sem figlio di Noè) una delle più antiche città dell’Asia Centrale, fondata attorno al VI secolo, sulla via della seta.
La città vecchia, ancora raccolta all’interno delle possenti mura, ha numerose costruzioni, la maggioranza delle quali risale al XVIII-XIX secolo; sono da segnalare: il caratteristico Kalta Minar a forma di bassa ciminiera che significa “minareto corto” ma viene anche chiamato “minareto verde”], è un minareto costruito nel 1852-1855, l’alto minareto Islam Kodscha, in cima al quale si può salire per una visione d’insieme della città vecchia con la madrasa che porta lo stesso nome: la caratteristica più spettacolare dell’Itchan Kala è costituita dalle sue mura in mattoni e dalle quattro porte situate sui lati della fortezza rettangolare. Le fondamenta delle mura risalgono al decimo secolo, ma le mura odierne, di circa 10 metri d’altezza, vennero erette nel tardo XVII secolo, ed in seguito restaurate. Ed ancora il Tosh-hovli, o “palazzo di pietra” costruito tra il 1830 e il 1841 e comprende più di 270 camere su tre corti: e l’harem nella parte nord ed ancora la bellissima moschea di Juma Ma è veramente piacevole perdersi per le viuzze della città vecchia di Kiwa ed aspettare il tramonto sulle mura..
TOP DEL VIAGGIO – Samarcanda: una delle città più famose al mondo, protagonista di una canzone di Vecchioni e tappa popolarissima dell’antica Via della Seta, Samarcanda è il fiore all’occhiello dell’Uzbekistan. L’ex capitale dell’Uzbekistan offre anche alcuni siti storici e culturali di grande interesse. La necropoli di Shah-i-Zinda è un luogo incredibile, ricco di colori e strutture mozzafiato. Il Complesso del Registan è un edificio incredibile, imponente e variopinto, che non potete perdervi assolutamente. Il centro storico è perfetto per fare una passeggiata e scoprire la parte più autentica dell’Uzbekistan.

DA NON PERDERE – Bukhara è una città che sembra essere sospesa nel tempo. È stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco e offre uno spettacolo incredibile: fra moschee variopinte, madrasa e palazzi antichi. – Khiwa, è una delle mete assolutamente imperdibili di tutto l’Uzbekistan. Questa grandiosa città conserva un fascino storico tutto da scoprire.
COSA E’ CAPITATO – Non abbiamo avuto problemi ad assistere alla preghiera del venerdì all’interno della moschea di Shakhrisabz, segno di una grande apertura verso le altre culture occidentali.
L’IMPREVISTO – in questo viaggio nessun imprevisto
LIBRI: Stefano Rosso – “Benvenuti in Uzbekistan. Guida culturale di un paese ricco di tradizioni, arte e storia”, Stefano Russo – “Uzbekistan da Bukara a Samarcanda: architettura arte e storia sulle via della seta”, Franco Cardini – “Samarcanda . Un sogno color turchese”.