
Novembre è tempo di castagne, e la Liguria è particolarmente ricca di questo frutto autunnale, con varietà autoctone come la Gabbiana della Val Bormida, i famosi marroni a cavallo con il Cuneese fino alla Brodasca della Val di Vara. Quest’anno, però, il clima anomalo, ha provocato un netto calo della produzione, a cui si è unito il problema della proliferazione dei cinghiali che, spesso, fanno razzia dei frutti.
In Liguria il 30 per cento del territorio boschivo regionale è costituito da castagneti, che si stanno riprendendo dopo l’attacco, qualche anno fa, del cinipide galligeno che aveva messo a serio rischio le coltivazioni. Quest’anno però il raccolto è inferiore rispetto a quanto previsto a causa della siccità estiva, tuttavia si registra una crescita del 10 per cento rispetto allo scorso anno.
La castagna è un frutto ricco di sostanze nutritive e, in passato, veniva considerato un vero e proprio alimento completo, grazie al suo apporto di zuccheri, proteine, vitamine e sali minerali. Gli utilizzi in cucina sono tantissimi: castagne arrosto, bollite, essiccate, lesse, fino ai lavorati come il castagnaccio o le particolari trofie e tagliatelle realizzate con la farina di castagne da condire con sugo di funghi o pesto alla genovese.
Il Presidente di Coldiretti Liguria, Gianluca Boeri e il Delegato Confederale, Bruno Rivarossa, hanno spiegato: “La castagna è alla base dell’alimentazione ligure dell’entroterra fin dai tempi antichi, è essenziale valorizzare e tutelare il settore per rilanciare le zone montane e recuperare la cultura locale. Il rischio però, è quello di incappare in castagne provenienti da Turchia, Spagna, Portogallo o Grecia, motivo per cui sono indispensabili più controlli sull’origine del prodotto. Ancora peggiore è la situazione dei trasformati, per i quali non vi è l’obbligo di etichettatura di origine, e per le farine di castagne per cui, non avendo un codice doganale specifico, non è neppure dato a sapersi quante ne vengano importate. Il nostro invito è di scegliere sempre castagne locali, dando un sostegno concreto all’economia del territorio e un forte segnale di attenzione alla tutela dell’ambiente e del paesaggio”.