
Confagricoltura Alessandria esprime preoccupazione per le possibili ripercussioni che l’obbligo del Green Pass sul posto di lavoro e le manifestazioni di proteste potrebbero avere, come la mancanza di manodopera nelle campagne oppure riguardo alle operazioni di carico e scarico delle merci.
In questi giorni è iniziata la stagione di raccolta della frutta, degli ortaggi autunnali e delle olive e si sta inoltre ultimando la vendemmia, tra breve inizerà anche la campagna agrumicola e, le normali attività aziendali, rischiano di essere rallentate.
Si sta aggravando la situazione, divenuta ormai endemica, di carenza di manodopera, circa un terzo dei lavoratori in agricoltura sono stranieri, il 60 per cento di essi extracomunitari, molti non sono vaccinati oppure hanno ricevuto dei vaccini non riconosciuti dalle autorità sanitarie europee. Un numero consistente di essi è in fase di regolarizzazione e, per ragioni legate all’incertezza del loro status, sono restii a vaccinarsi oppure hanno difficoltà, in caso di vaccinazione, a reperire la certificazione verde per motivi di carattere burocratico.
Confagricoltura sostiene da sempre l’obbligo del Green Pass, per prevenire la malattia tra i lavoratori e la necessità di incentivare la campagna di vaccinazione tra la popolazione ma, nel giorno dell’entrata in obbligo del vaccino, stanno crescendo le preoccupazoni per le ricadute organizzative del provvedimento nelle campagne.
Il Presidente di Confagricoltura Alessandria, Luca Brondelli conclude: “L’Organizzazione degli imprenditori agricoli chiede un’accelerazione delle procedure europee per il riconoscimento degli altri vaccini. L’ingresso sui campi, soprattutto nelle grandi aziende con un elevato numero di lavoratori, non avviene attraverso un’unica via di accesso organizzata con tornelli. Le operazioni di raccolta si svolgono all’aperto e, perfino nel pieno della pandemia, dai dati diffusi dall’INAIL risulta un numero di contagi molto contenuto. Servono – conclude il Presidente di Confagricoltura Alessandria – specifiche misure pratiche e urgenti quantomeno per gli operai agricoli impiegati in lavorazioni all’aperto”.