L’AUTUNNO E’ TEMPO DI CASTAGNE, MA FACCIAMO BEN ATTENZIONE A COSA COMPRIAMO

L’autunno è il tempo delle castagne per eccellenza, insieme ai funghi e alle zucche, ma siamo sicuri che le castagne che vediamo nei mercati e nei negozi di ortofrutta siano quelle “vere”? Slow Food ci spiega che cosa troviamo, almeno in questo periodo.

Il primo fattore delle castagne è sicuramente il prezzo, che varia tra i 4 ed i 7 Euro al chilo, a seconda della pezzatura, ma, spiega Slow Food, si tratta di castagne di pianura! In molte zona, ad esempio il Ferrarese e l’Emilia orientale, negli ultimi anni sono stati creati dei veri e propri frutteti, fatti di piante di piccole dimensioni, distanti anni luce dagli imponenti castagni che troviamo nei boschi. Anche i frutti sono differenti, si tratta infatti di varietà ibride, ottenute incrociando la castagna giapponese a quella europea, ed ottenendo dei frutti molto grandi.

Alla bellezza del frutto, purtroppo, non corrisponde la stessa bontà, queste castagne, infatti hanno un gusto povero, a causa di una quantità di acqua interna decisamente superiore alla media. Il rischio è che i consumatori comprino adesso queste castagne e poi basta perché, testualmente, quest’anno non sono buone.

Slow Food suggerisce invece di aspettare ancora un paio di settimane ed acquistare le numerose ed eccellenti qualità di castagne di bosco e marroni dei produttori locali, come ad esempio la castagna essiccata nei tecci di Calizzano e Murialdo, Presidio Slow Food.

Da cibo povero, inoltre, le castagne si sono trasformate quasi in un cibo di lusso, questo soprattutto per via del trasferimento in pianura, da una parte le malattie hanno ucciso molti alberi antichi e dall’altra i boschi sono sempre più lasciati a se stessi, abbandonati e non curati. Per questo Slow Food ci dice di premiare, con l’acquisto, chi ancora coltiva castagne “vere” e non “rifatte”.

L’espansione della castagna nippo-europea sta portando inoltre ad una perdita della biodiversità, causata dal fatto che questa castagna, più grossa, resistente e redditizia sta sostituendo piano piano altre coltivazioni. Slow Food spera che in Italia non arrivi il giorno in cui ci sarà esclusivamente questo tipo di castagna, vorrebbe dire la perdita di un patrimonio senza eguali.

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Pubblicato da limontenews

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