
Acqui Terme fa parte delle 108 città italiane che, questa domenica, partecipano alla ventiduesima edizione delle “Giornate Europee della Cultura Ebraica”. Ad Acqui Terme ci sarà una mostra, dal titolo “Dialoghi diacronici”, allestita a Palazzo Robellini, che celebra il plurisecolare rapporto con la minoranza ebraica locale, una delle più importanti nel territorio, fruttuosa e positiva, in particolare dopo la legge dell’emancipazione concessa nel 1848 da Re Carlo Alberto.
Negli ultimi trent’anni è stato perseguito e incrementato dai ricercatori, dagli storici e dagli studiosi locali un iter di ricerche saggistiche e di progetti didattici sulle vicende degli Ebrei acquesi e, in particolare, sul loro rapporto con la comunità locale.
È stato dato rilievo ai molti benefattori, alla classe dirigente locale, agli uomini illuminati che hanno favorito la scolarizzazione, l’edificazione e il funzionamento degli istituto scolastici acquesi, ad esempio con la Biblioteca circolante, iniziativa inedita all’epoca e con la creazione di un’editoria mirata alla divulgazione professionale, una serie di fattori che hanno valorizzato il sapere come strumento principe di convivenza civile e aperta al confronto tra i mondi culturali diversi.
La mostra rappresenta quindi uno scenario ideale per favorire l’intertestualità e la comparazione tra gli studi trentennali e fonti d’archivio inedite, riferite al lungo itinerario culturale e delle alterne vicende di storia e di vita sociale degli Ebrei acquesi e monferrini.
All’interno della mostra, insieme ai saggi recenti, si potranno ritrovare immagini e ricerche del Tempio Acquese e delle epigrafi che lo arredarono, monografie illustrate su figure e ruoli delle donne nei racconti biblici, la mappa del Ghetto e i dialoghi del “Savio Nathano monferrino” di Augusto Monti, ambientati tra un prestatore ebreo e un debitore cristiano che divennero amici. Ma anche immagini di strade, di spazi pubblicitari e di botteghe, di negozi, di attività, iniziative del mondo ebraico acquese, eventi di vita religiosa riportati dalle Gazzette locali del 1878, testi licenziati dai librai Dina e Levi e notizie su Belom Ottolenghi e sulla Biblioteca circolante, divenuta poi l’attuale biblioteca civica ma anche studi sulla Beneficenza ebraica, in particolare quella di Jona Ottolenghi e sul Viceconsole Rafael Ottolenghi, il sionista che amava l’Islam.
Le icone presenti nella mostra permetteranno di riconoscere palazzi che raccontano degli antichi proprietari ebrei, opere d’arte prestigiose e arredi particolari, nonché simboli della cultura ebraica e profili di defunti nel Cimitero Israelitico locale. L’itinerario ebraico cittadino attuale, in particolare Piazza della Bollente, che fu sede del Ghetto, il Palazzo del Tempio, il Cimitero, il Bosco dei Giusti e il Memoriale dei deportati.
Sono proposti inoltre diversi prodotti multimediali realizzati in questi anni, come filmati di edizioni della Giornata organizzata negli anni passati e musiche klezmer.
La mostra è patrocinata dal Comune di Acqui Terme, dall’Assessorato alla Cultura, da Acqui Storia ed è ideata e predisposta da Luisa e Lucilla Rapetti grazie all’Archivio Diocesano e Vescovile, dalle Biblioteche Civiche e Vescovili, del professor Fabio Piana dell’Istituto Superiore Levi-Montalcini, della collaborazione di Marco Francesco Dolermo e dell’accompagnamento di John Lilley e di Lionello Archetti Maestri.