
Un nuovo ingresso che entra a far parte dei Presidi Slow Food, si tratta, questa volta, di un ortaggio iconico, simbolo dei paradossi dell’agroindustria, che è stato finalmente rilanciato grazie all’iniziativa di tre giovani orticoltori e dal Comune di Costigliole d’Asti: il Peperone quadrato della Motta di Costigliole d’Asti.
Questo ortaggio per lungo tempo è stato oggetto di coltivazione nella piana alluvionale del Fiume Tanaro, e venne iscritto ufficialmente nel 1914, quando, in un concorso della Società Orticola Astigiana, ne veniva evidenziata la produzione da parte di numerosi orticoltori di Costigliole d’Asti e dei paesi limitrofi. Negli anni ‘60 e ‘70 la zona della Motta veniva soprannominata, proprio per la presenza di tantissime coltivazioni di peperoni quadrati, come la “Piccola California”. Dagli anni ‘80 in poi ci fu un declino, fino all’attuale rinascita e, finalmente, all’ingresso nei presidi Slow Food.
Il Peperone quadrato della Motta di Costigliole d’Asti è un ortaggio tanto pregiato quanto delicato, con una storia antica che, nel corso degli anni, ha appassionato cuochi, gastronomi, contadini, tecnici e ricercatori.
Sabato 7 agosto la sua storia è stata raccontata in una conferenza ospitata proprio a Costigliole, con il Sindaco, Enrico Cavallero, che ha accolto tra gli altri ospiti il referente dei produttori del Presidio, Stefano Scavino e il Presidente di Slow Food, Carlo Petrini.
Questo peperone è quadrangolare nella forma della bacca, che è gialla o rossa, le sue dimensioni sono generose, la polpa è spessa e carnosa, il gusto intenso ma dolce e delicato, grazie all’elevato contenuto zuccherino.

Il Presidente di Slow Food, Carlo Petrini, ha dichiarato: “Oggi, dopo 25 anni, sapere che il peperone quadrato della Motta rientra a pieno titolo tra i Presìdi Slow Food, è per me motivo di grande orgoglio e appagamento. Il fatto che proprio questo ortaggio, che ho portato nel mondo come simbolo dei paradossi dell’agroindustria, torni a rappresentare valori buoni, puliti e giusti e in piena armonia con tradizioni alimentari e produttive, significa che nessuno sforzo è stato vano, e che la strada segnata da Slow Food in questi anni è quella giusta da perseguire, anche per le nuove generazioni di contadini disposti a impegnarsi in un’agricoltura più pulita e sostenibile”.
Il Sindaco di Costigliole d’Asti, Enrico Cavallero, non si è lasciato scappare l’opportunità di questo patrimonio storico e culturale oltre che agricolo, adoperandosi per avviare il Presidio Slow Food, riguardo a ciò il Sindaco Cavallero ha dichiarato: “Ho sempre fortemente creduto in questo peperone, l’unico autoctono della sua categoria. Il tutto è iniziato quasi 13 anni fa quando del peperone si era quasi perso il seme e se oggi ne celebriamo la rinascita, lo dobbiamo al lavoro di selezione fatto in questi anni con Stefano e gli altri orticoltori pionieri della produzione, che con grande soddisfazione abbiamo presentato in questa giornata. Quello che abbiamo cercato di fare, insieme all’assessore all’agricoltura Alessandro Borio e agli amici orticoltori della Motta, è sostenere e promuovere un’operazione comunitaria in sintonia con Slow Food e con la filosofia amministrativa, che ci porta a essere attenti, in modo concreto, alla valorizzazione e alla qualità dei nostri prodotti. Sono convinto che questo primo raccolto permetterà di mettere basi solide per un più ampio progetto di rilancio complessivo del comparto orticolo, con interventi mirati ad agevolare lo sviluppo delle imprese presenti, che sicuramente genererà un indotto utile a mantenere vivo il prodotto”.