
Le due colonne portanti del rinnovamento cattolico, ovvero San Francesco d’Assisi e San Domenico di Guzman, sono stati l’oggetto della conferenza tenuta questo lunedì nel cinquecentesco Chiostro del Convento Domenicano di Varazze da Don Claudio Doglio, parroco della locale Chiesa Collegiata di Sant’Ambrogio, entrambi visti nell’ottica dantesca della Divina Commedia.
Don Claudio Doglio, teologo e grande esperto di arte, ha condotto l’uditorio in un viaggio a ritroso nel tempo, tracciando con incisività le caratteristiche peculiari dei due Santi, importanti innovatori del cattolicesimo, che diedero il via alla rinascita della Chiesa, risvegliando l’interesse del mondo sulle tematiche della povertà e della cultura, viste dall’interno di un’istituzione, quella ecclesiale, che necessitava di una nuova linfa per ridare slancio ad una fede spesso minata da compromessi di potere e di mondanità.
“Nonostante le loro vite brevi, Francesco e Domenico seppero influenzare con forza questo necessario rinnovamento, che Dante descrisse nel Canto XI e XII del Paradiso, attraverso le parole di San Tommaso d’Aquino e di San Bonaventura da Bagnoregio, che proprio in Paradiso ne fecero giusta memoria e ne lodarono il loro decisivo contributo al servizio della comunità dei credenti”, ha spiegato Don Claudio Doglio che ha citato anche Umberto Eco e il suo “ Il nome della Rosa”, con osservazioni di puntuale profondità ed ha terminato con la lettura del Canto XII del Paradiso della Divina Commedia, tra gli applausi degli uditori. Alla conferenza erano presenti anche i novizi Domenicani, ospiti del Convento varazzino, con il loro Maestro spirituale.