
Un dato certamente non positivo per la Provincia di Genova, secondo l’indagine fatta da Il Sole 24 Ore sulla qualità della vita per bambini e giovani, il territorio genovese si classifica agli ultimi posti in Italia.
Il Genovesato non è quindi una terra per bambini, almeno dai parametri analizzati che riguardano il numero di studenti per classe, le scuole accessibili, le scuole dotate di palestre e piscine, il numero di asili nido, il verde attrezzato e la sportività dei bambini.
Non bene nemmeno per i giovani, anche qui la posizione è decisamente bassa, all’ottantottesimo posto in Italia, i parametri utilizzati sono la percentuale di disoccupazone giovanile, il numero di laureati, il numero di persone sposate sotto una certa età, il numero di bar, di discoteche, di concerti e l’imprenditorialità giovanile, cioè le aziende “Under”.
Un territorio che offre poco a bambini e ragazzi, ma che invece è ottimo per le persone anziane, qui il territorio genovese si classifica in ottima posizione. I criteri utilizzati sono: il supporto degli enti locali per i trasporti, l’assistenza domiciliare, il numero di infermieri e di medici geriatri, il numero di biblioteche, di orti urbani e il valore medio delle pensioni.
Certo alcuni criteri utilizzati per stabilire questa qualità della vita lasciano decisamente interdetti, ad esempio siamo sicuri che il numero di bar sia un indicatore per i giovani? Basta che uno dia un’occhiata e vedrà che l’avventore medio del bar è il gruppo di pensionati che chiacchiera e gioca a carte, mentre le biblioteche sono un indicatore per anziani? La stragrande maggioranza dei frequentatori normalmente sono studenti liceali e universitari…