
Ecco un dolce della tradizione piemontese, tipico del periodo primaverile per accompagnare le scampagnate sui prati, sperando che il tempo piano piano migliori e diventi consono alla stagione per poter gustare questa prelibatezza.
Ma perché si chiama Salame del Papa? Secondo la tradizione quando una pietanza è buona è il boccone del prete e quando si mangia benissimo si dice che si mangia da Papa o da Dio!
Il Salame del Papa o, come è spesso chiamato Salame dolce, è un dolce tradizionale piemontese che veniva preparato dalle donne e che veniva servito agli ospiti del pomeriggio e della sera, accompagnato da un ottimo bicchiere di Moscato d’Asti o delle Langhe.
INGREDIENTI:
- 200 grammi di burro
- 200 grammi di biscotti di tipo Novellino
- 200 grammi di cacao zuccherato in polvere
- 100 grammi di cacao amaro in polvere
- 300 grammi di nocciole delle Langhe
- 2 cucchiai di liquore all’arancia
- 1 tuorlo d’uovo
PREPARAZIONE:
Prendete le nocciole, preferibilmente della varietà Tonda Gentile delle Langhe e fatele tostare su una piastra rovente di una stufa a legna o nel forno e poi pestatele nel mortaio.
Prendete il burro, ammorbiditelo vicino ad una fonte di calore e mettete insieme i vari ingredienti uno ad uno: i biscotti novellini sbriciolati, le nocciole tostate, il tuorlo d’uovo, il cacao amaro, quello zuccherato e il liquore all’arancia (o se non lo trovate al mandarino).
Spruzzate con un po’ di liquore la pasta per non farla diventare troppo dura oppure, se diventa troppo morbida, aggiungete altri biscotti.
Foggiate l’impasto come fosse un salame e avvolgetelo nella carta oleata, lasciatelo in frigorifero almeno una notte e toglietelo dal frigorifero mezz’ora prima di servirlo tagliato a fette con un buon bicchiere di Moscato d’Asti o di Passito.