L’ALLARME DI SLOW FOOD SUL MIELE ADULTERATO, LE AZIONI CHE POSSIAMO FARE TUTTI CONTRO QUESTA PRATICA E PER SALVARE L’APICOLTURA

Slow Food lancia l’allarme riguardo al miele adulterato, che sta invadendo i mercati europei e italiani e che rappresenta una minaccia molto grave alla sopravvivenza delle api stesse.

Se il panda e la tigre sono i due simboli della conservazione della fauna selvatica e dell’ambientalismo, ha spiegato Slow Food, il simbolo del movimento verde contemporaneo non può che essere l’ape.

L’importanza degli insetti impollinatori per l’agricoltura globale è ormai molto nota, le api aggiungono ad essa la produzione di miele, un cibo che è fonte di zuccheri di base per le culture e le comunità di tutto il mondo da migliaia di anni, fino da quando l’uomo muoveva i primi passi come agricoltore.

La questione del miele adulterato sta allarmando gli apicoltori e rappresenta una minaccia molto seria alla sopravvivenza stessa delle api mellifere, con decine di specie diverse che sono in pericolo. Nei paesi che producono miele su scala industriale, per esempio la Cina, l’adulterazione del miele con altri dolcificanti, di qualità molto dubbia, è una pratica molto diffusa. Solitamente si utilizzando dei sostituti più economici come lo sciroppo di mais, lo sciroppo di riso o lo zucchero di palma ai fini, ovviamente di aumentare il profitto.

Il primo problema riguarda la trasparenza, se acquistiamo qualcosa che pensiamo essere miele, da quanto dice l’etichetta, abbiamo delle nostre aspettative, il miele ha un prezzo maggiore rispetto ai sostituti e il consumatore si sente ovviamente ingannato se spende i propri soldi per acquistare qualcosa di diverso, per di più che viene consumato a propria insaputa.

Ma c’è di più, con l’adulterazione si perdono i benefici del miele e si aumenta il grado di tossicità, in secondo luogo i sostituti non possono certo vantare i benefici per la salute del vero miele, ad esempio lo sciroppo di riso contiene dei livelli di arsenico più alti di quelli dell’acqua potabile, mentre il fruttosio dello sciroppo di mais non può essere usato dal nostro corpo per generare energia, ma viene immagazzinato come grasso o glicogeno.

Il terzo aspetto riguarda il fatto che la bontà e la bellezza del miele sta proprio nella sua meravigliosa varietà e nel saper restituire e interpretare i diversi aromi dei fiori, il miele è molto più facile da riconoscere nei suoi diversi sapori rispetto, ad esempio, al formaggio. L’adulterazione del miele con dei prodotti economici è l’ennesimo giro di vite verso l’omologazione dei gusti e l’alienazione dall’origine del cibo che mangiamo.

Che cosa possiamo fare allora al fine di evitare che continui tutto questo e a salvaguardare miele, api e apicoltori? Ci sono tre cose molto facili raccomandate da Slow Food:

– non comprare miele anonimo prodotto da giganti industriali che dicono poco o niente delle api e dei fiori che hanno visitato, potrebbe essere adulterato. Scegliere miele da apicoltori locali, che ne producono in quantità sostenibili e che sono felici di raccontare del proprio mestiere, oppure, se non avete dei produttori vicino a voi, andate dal vostro bottegaio di fiducia e cercate un prodotto biologico o comunque ecologico

– diffondete il messaggio, basta che ognuno di noi, come individuo, smetta di acquistare miele adulterato o poco sostenibile, dando vita a un movimento di massa per ottenere questo risultato, un segnale molto forte che tutti possiamo compiere a costo zero

– scrivere ai politici locali, organizzazioni come la stessa Slow Food hanno dimostrato che la società civile è in grado di portare dei grandi cambiamenti duraturi della società partendo da un’azione politica collettiva, tutto parte dal basso

Infine firmate e fate firmare l’iniziativa dei cittadini europei “Salviamo le api e gli agricoltori”.

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Pubblicato da limontenews

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