È necessario fermare l’attacco ai prodotti alimentari nazionali, con il rischio del via libera all’etichetta Nutriscore, che metterebbe in pericolo le esportazioni agroalimentari piemontesi e italiane in genere.
L’allarme è stato lanciato da Coldiretti Piemonte, dopo la firma da parte dell’ex presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e attualmente consulente del Ministero della Salute, Walter Ricciardi, a favore dell’etichetta Nutriscore.
Coldiretti Piemonte apprezza invece l’impegno che ha assunto in Europa il Ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli, che ha confermato la sua netta opposizione anche alla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati.
Il presidente di Coldiretti Piemonte, Roberto Moncalvo, ha spiegato che l’etichetta Nutriscore francese, così come quella cosiddetta a semaforo, spinge il consumatore a comprare dei prodotti che hanno ingredienti di sintesi e a basso costo, che vengono spacciati come salutari.
Il sistema, hanno fatto presente da Coldiretti, è completamente fuorviante, portando ad un sistema discriminatorio e incompleto che finisce per escludere dalla dieta alimenti sani e naturali che vengono consumati da secoli a favore di prodotti artificiali.
L’equilibrio nutrizionale, spiega Coldiretti, bisogna cercarlo tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera, che tiene conto dell’insieme della dieta alimentare e non si focalizza sui singoli prodotti.
Con le etichette nutrizionali tipo il Nutriscore si rischia di promuovere dei cibi spazzatura, con edulcoranti (ad esempio l’aspartame) al posto dello zucchero e di sfavorire condimenti come l’olio extravergine di oliva, considerato un vero e proprio elisir
di lunga vita ma anche prodotti simbolo della nostra tradizione alimentare sarebbero penalizzati, come il Parmigiano Reggiano o i prosciutti.
L’etichetta Nutriscore rischia di bocciare ingiustamente, ha concluso Coldiretti, circa l’85 per cento del valore del Madre in Italy a denominazione Dop/Igp, quando è proprio l’Italia, grazie ai primati nella qualità e nella sicurezza alimentare conquistati a livello europeo, ad avere il diritto di svolgere un ruolo di leadership del settore all’interno dell’Unione.
