Istituito nel 2004 il “Giorno del Ricordo” è diventato una ricorrenza nazionale in ricordo delle vittime dei massacri, per conservare la memoria delle Foibe e dell’esodo istriano e fiumano.
Subito dopo la fine della guerra nel 1945 migliaia di italiani della Venezia Giulia, dell’Istria e della Dalmazia, nonché numerosi serbi, croati e tedeschi accusati di “collaborazionismo” vennero uccisi dall’esercito jugoslavo del maresciallo Tito.
Molti di loro sono gettati nelle “foibe”, fenditure carsiche profonde anche decine di metri, che si aprono sul fondo di una dolina o di una depressione del terreno. Altri vengono deportati nei campi della Slovenia e della Croazia, dove muoiono di stenti e di malattie. Eccidi a lungo coperti, avvenimenti esclusi dalla coscienza collettiva della nazione; foibe e infoibati rimasti “ strage negata”, silenzio di stato per ragioni di politica nazionale e internazionale (in Iugoslavia vigeva un sistema comunista “anomalo” che se da una parte garantiva massima libertà in politica estera dall’altra era durissimo nella repressione interna), che ne hanno limitato la conoscenza e l’approfondimento.
Per più di cinquant’anni su questi eccidi e sul successivo esodo forzato di oltre duecentomila tra Giuliani, Dalmati e Istriani è gravato un pesante silenzio. L’Amministrazione Comunale di Arquata Scrivia ha celebrato la ricorrenza con un appuntamento organizzato da ISRAL, lunedì 8 febbraio 2021, attraverso un incontro online con lo studioso e storico torinese Eric Gobetti autore del libro “E allora le Foibe?”, per proporre un momento di riflessione attorno al “Giorno del Ricordo” e rinnovare la memoria delle vittime italiane dei massacri delle foibe e la memoria dell’esodo dalle proprie terre di Istriani, Fiumani e Dalmati nel secondo dopoguerra.
