Nell’anno appena passato si è registrata una diminuzione del consumo di carne rossa tra gli italiani, il dato è emerso dall’OICB (Organizzazione Interprofessionale della Carne Bovina), che ha evidenziato un calo del 30 per cento degli acquisti di carne bovina.
Ma quali possono essere state le cause? In piccola parte si può attribuire questo calo al periodo di lockdown, considerando che molto spesso a pranzo veniva consumato un hamburger oppure un panino con il prosciutto, la chiusura temporanea di ristoranti, hotel, caffè, bar e mense potrebbe aver fatto calare il consumo, ma questo si spiega solo in parte.
La ragione principale del calo del consumo di carne, in particolare quella bovina, sembra essere dato da un cambiamento, ormai in atto da qualche anno, del comportamento dei consumatori, che hanno sempre più timore degli allevamenti intensivi e preferiscono acquistare altri alimenti, che sono stati scoperti o molto spesso riscoperti di recente.
Quali sono questi alimenti? I legumi fanno da padrone, e si segnala un sempre maggiore interesse per il consumo di questi alimenti che possono essere preparati in tutti i modi e cucinati anche da chi non è propriamente uno chef esperto. I legumi, come è noto, sono anche i rivali della carne per quanto riguarda l’apporto di proteine.
Nel corso degli anni è aumentata la consapevolezza che gli allevamenti intensivi, specialmente quelli di bovini, inquinano. Le emissioni di CO2 provocate dal bestiame sono un problema serio per quanto riguarda l’ambiente, è stato stimato, anche se la cosa potrebbe farci ridere, che se le mucche fossero una nazione sarebbero con le loro emissioni naturali al terzo posto nel mondo come inquinamento da CO2!
Negli anni stiamo piano piano ripensando la nostra relazione con gli animali, sia per la loro salvezza e il loro benessere che per mantenerci maggiormente in salute.
Un minor consumo di carne rossa fa inoltre molto bene alla nostra salute, in quanto la carne rossa e quella processata se consumate eccessivamente portano all’aumento delle patologie cardiovascolari, di alcune tipologie di cancro, soprattutto quello del colon retto. Secondo i nutrizionisti non si dovrebbero superare i 500 grammi a settimana di carne rossa e i 50 grammi alla settimana di carne processata. Negli anni passati questi valori sono stati ampiamente superati ma ora stiamo via via tornando a consumi più sostenibili per la salute e l’ambiente.
