Come sono cambiate le abitudini di acquisto degli italiani nei primi nove mesi dell’anno, caratterizzati dalla pandemia mondiale? Il giro d’affari della grande distribuzione è cresciuto del 9,2% rispetto all’anno prima, trainato dai prodotti alimentari che hanno inciso per il 6,7% e dalla distribuzione di prossimità.
Tra le vendite spicca il boom delle proposte targate MDD (Marca del Distributore), ovvero i prodotti a marchio delle catene, che registrano un incremento del 9,8%. I dati sono emersi da uno studio dell’IRI nel corso dell’incontro organizzato da Slow Food nell’ambito di Terra Madre Salone del Gusto sul tema della biodiversità e della grande distribuzione.
Emerge che con il periodo di lockdown e gli spostamenti ridotti si è visto un grande slancio dei negozi di prossimità, la crescita è proseguita anche nel periodo successivo, con i negozi di vicinato che sono cresciuti di più rispetto agli altri format della distribuzione.
In questi mesi i consumatori hanno premiato maggiormente ai prodotti italiani, alla prossimità della provenienza, al biologico e alla qualità, probabilmente, spiegano, il cliente in un momento di difficoltà ha cercato delle rassicurazioni nella spesa di tutti i giorni ed un modo più corretto di alimentarsi, i comportamenti iniziati durante il lockdown sono ancora attuali.
L’analisi IRI ha fatto emergere che è cresciuta dell’1,4% la cosiddetta inflazione del carrello, ovvero i consumatori hanno scelto, nonostante la crisi, prodotti di qualità. Una grande fetta di cosnumatori ha iniziato a frequentare i negozi di prossimità durante le settimane del lockdown, scoprendo così numerosi elementi positivi, al punto di tornare a frequentarli anche dopo: prodotti freschi e freschissimi di qualità, prodotti a marchio di qualità e grande sicurezza, un servizio offerto ottimo e mai calato e la capacità di proporre innovazione e contemporaneamente la giusta convenienza.
