Questa mattina ero in giro per fare delle commissioni e sono passato dal viale Varese. Nei giardinetti sotto le mura ho notato un bel gruppo di ragazzi. Man mano che mi avvicinavo ne ho contati circa venti-venticinque. Tutti giovani di circa vent’anni. Erano quasi tutti senza mascherine. Oggi secondo giorno di lock-down totale nella nostra regione, considerata zona rossa. Fin qui, niente di particolare.
La mia attenzione si è concentrata sulla loro età e sul modo come passavano il tempo. Un interrogativo mi è balzato alla mente: Perché tutti questi ragazzi, insieme ad altre decine di migliaia di loro coetanei, pronti per essere utili ai loro paesi di origine, vengono in Italia e in Europa? Ai loro paesi possono essere molto più utili, con la loro intelligenza, e perché no, anche come forza/lavoro.
E invece vengono in Europa senza nessuna adeguata accoglienza e integrazione, per fare che cosa? Chi ha interesse a far emigrare (qualcuno dice anche cacciati) dai loro paesi? Illudendoli con una prospettiva migliore, che di fatto migliore non è? Cosa c’è dietro questo disegno politico? Impoverire l’Africa di risorse umane e trasferire questa massa di manodopera in una Europa sempre più alle prese con una crescente disoccupazione?
Chi vuole realmente aiutare i popoli africani nella loro crescita, va a creare sviluppo nei loro paesi, invece di farli emigrare. È vero che si deve avere diritto ad emigrare. Ma è ancora più vero aver diritto a non emigrare. Emigrare, almeno nel 90% dei casi, non è mai una scelta piacevole. Provate a chiederlo a chi è stato emigrante.
G.P.M.
