Slow Food, UniCredit e Nomisma hanno organizzato il Forum delle Economie, dove è emerso che il valore aggiunto prodotto da agricoltura e industria alimentare in Italia si avvicina ai 59 miliardi di Euro.
La filiera agroalimentare italiana è un asset strategico per il nostro Paese grazie alla sua elevata rilevanza socioeconomica, la sola fase produttiva crea un valore aggiunto di 59 miliardi di Euro, dietro solamente alla Francia con 78 miliardi e alla Germania con 61 miliardi.
Il Green Deal, come dichiarato da Remo Taricani, Co-Ceo Commercial Banking Italy di UniCredit, ci pone davanti a sfide non più rimandabili per il nostro settore agroalimentare, da un lato possiamo contare sulle importanti risorse di Next Generation dell’Unione Europea, dall’altro siamo tutti chiamati ad un’attenta opera di pianificazione e condivisione degli interventi strategici.
Francesco Sottile di Slow Food Italia ha sottolineato come questo anno difficile ci sta restituendo una visione della produzione agricola estremamente fragile, soprattutto nelle filiere locali del cibo. Da qui bisogna ripartire per capire come rafforzare un sistema di produzione che non può più rimanere ai margini dell’interesse politico ma deve conquistare sempre più spazio e dare valore al proprio contributo per una reale transazione ecologica. Servono politiche che non guardino solamente alle grandi produzioni ma che diano uno sguardo al mondo della piccola scala, dove esistono migliaia e migliaia di piccole aziende che insieme rappresentano un mosaico di valore inestimabile per il ruolo che giocano dal punto di vista economico, agronomico, ecologico e culturale.
Denis Pantini, responsabile agricoltura e industria alimentare di Nomisma ha spiegato che il sistema agroalimentare italiano sta soffrendo, per via di un mercato sempre più dominato dall’incertezza a livello globale. La pandemia ha generato anche delle nuove sfide alle quali sono chiamate le nostre imprese. La collaborazione tra Nomisma e Unicredit sta realizzando un’analisi innovativa e una condivisione strategica degli obiettivi tra gli stakeholder delle filiere agroalimentari, per raggiungere una migliore combinazione tra risorse pubbliche e private in grado di permettere una completa riuscita dei progetti di sviluppo necessari a garantire una competitività sostenibile al sistema agroalimentare italiano.
