Siamo nel cuore dell’autunno e anche la natura ci regala ottimi prodotti, in particolare la frutta, ricchi di proprietà e di qualità nutritive, in questo periodo in particolare cominciano ad arrivare le clementine e le pere cotte stanno vivendo una sorta di seconda giovinezza.
Le clementine sono piccoli agrumi senza semi, i primi agrumi che maturano nella stagione. Le clementine italiane sono in leggero ritardo rispetto alle loro sorelle spagnole, che sono presenti nei nostri mercati già da qualche settimana. Come molti sanno questo agrume è il fiore all’occhiello della Calabria e della Basilicata, in particolare della zona di Rossano (Cosenza) e della Piana del Metaponto, ma sono presenti anche in Puglia nella zona di Massafra (Taranto). Le clementine delle tre regioni sono le migliori d’Europa.
Le prime clementine italiane stanno arrivando con le foglie verdi e senza picciolo, più sono fresche e più riescono a conservare i loro meravigliosi profumi. Il prezzo delle clementine varia secondo le pezzature, le più grosse sono quotate circa 4 Euro al chilo, le più piccole, ma non per questo meno buone, hanno prezzi mediamente più convenienti.
Le pere da cuocere invece sono un piatto perfetto per la stagione e sono consumate e apprezzate fin dai tempi del Medio Evo. Per la cottura sono molto indicate le pere madernassa del Roero, coltivate nella zona di Caraglio (Cuneo), queste pere sono anche molto convenienti costando in media solo 1,5 Euro al chilo. Le pere martin sec sono quelle più pregiate e ricercate dai ristoranti, si coltivano in Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta e in Francia, sono molto ambite ma anche molto costose, con una media di 4,5/5 Euro al chilo.
Infine tra i Presidi Slow Food riguardo alle pere ricordiamo il pero misso della Lessinia che da ora i suoi frutti e la varietà tardiva ottombrina della pera cocomerina romagnola, ottima anche per le confetture. Una bella alternativa per terminare un pasto con un dolce antico e gustoso che sta fortunatamente ritornando sulle nostre tavole.
