Il fallimento di una logica politica improntata sulla lottizzazione.
Risulta sempre più convincente la tesi della logica della “spartizione del potere”: la DC gestiva il governo nazionale e al PCI (come si diceva già allora) venne concesso il governo della maggior parte delle Regioni. La logica politica era quello di consentire una migliore gestione degli enti locali, più vicini agli interessi dei cittadini.

Ma così non è stato. Le Regioni sono diventate, di fatto, la moltiplicazione di piccoli centri di potere, sia per i politici (assessori e consiglieri regionali), sia di funzionari. Si è moltiplicato il numero di “funzionari burocrati” che vanno a gravare sui costi della spesa pubblica, senza un reale miglioramento dell’avvicinamento dei cittadini alle istituzioni. Infatti nulla è stato fatto per avvicinare i cittadini alla gestione della “cosa pubblica “.
Solo la gestione del potere giustifica questo enorme apparato burocratico. Con la delega alle Regioni della gestione della Sanità si è fatta più evidente e concreta la corsa alla gestione dei soldi pubblici. Mediamente il 75% delle risorse finanziarie delle (spese di bilancio) Regioni, vengono gestite dagli assessorati alla Sanità.
Ci è voluto il covid per sancire il loro fallimento. Un esempio? La totale confusione nella gestione dell’emergenza sanitaria e le decisioni da prendere. La totale confusione regna sovrana.
