Tra i giovani produttori per la biodiversità di Slow Food è da segnalare Lorenzo Agatiello, un “millennial”, classe 2000, da Nizza Monferrato. Appena dopo aver finito gli studi in agraria ha iniziato a portare avanti l’azienda di famiglia, in particolare la coltivazione del cardo gobbo, una passione, quella di Lorenzo per l’agricoltura, che ha fin da bambino e che è stata tramandata dalla nonna, 88 anni, grazie ai pomeriggi passati insieme nei campi e grazie al padre e allo zio che gli hanno insegnato la parte meccanica dell’agricoltura e la gestione dei macchinari.
«Il fiore all’occhiello della nostra azienda è il cardo gobbo. Facciamo parte del Presidio Slow Food fin dalla sua nascita. Il Presidio mi ha sempre affascinato molto. Poter avere la certificazione di un prodotto che viene lavorato con tanta fatica e tradizione è molto gratificante. Appartenere al Presidio è anche un grande orgoglio: il lavoro che si fa, in parte è già ripagato per il fatto stesso di appartenere al Presidio. Inoltre mi piace molto poter far capire alle persone qual è la differenza fra un cardo gobbo del Presidio e un cardo che non ne fa parte» ha fatto presente Lorenzo Agatiello.
L’anziana nonna è ancora titolare dell’azienda ma a breve Lorenzo subentrerà, vive questo passaggio in modo sereno, il lavoro gli piace e forgia sotto molti aspetti. Un lavoro con determinazione da fare sempre di più e sempre meglio, in quanto questo è il suo carattere e anche perché Lorenzo Agatiello è fermamente convinto che chi non cresce, non investe e non sta a passo con i tempi non riesce economicamente a sopravvivere nel mondo attuale.
«Mi piace l’opportunità che il mio lavoro mi dà per far riscoprire i sapori tradizionali. Amo trasmettere l’importanza di coltivare prodotti locali e il valore della dimensione familiare, non solo a chi acquista i prodotti ma anche ai ragazzi. Proprio in questi giorni sono stato alla scuola elementare per raccontare il mio lavoro ai bambini che partecipano all’Orto in condotta di Slow Food. Anch’io, da bambino, ho partecipato a questo progetto» ha proseguito Agatiello.
«Era il primo anno in cui veniva lanciato ed era rivolto agli alunni dell’ultimo anno delle elementari. Di quell’esperienza mi ha incuriosito molto poter fare un confronto tra le tecniche di coltivazione che ci raccontava il contadino e quelle che avevo imparato da mia nonna. Scoprire modi diversi di produrre e coltivare gli ortaggi è molto utile, è un’occasione importante di apprendimento. È stato emozionante ritornare nella mia scuola, passando dalla parte opposta della cattedra. E raccontare la mia esperienza e trasmettere ai bambini la mia passione per l’agricoltura» conclude infine il giovane imprenditore agricolo di Nizza Monferrato.
