La stagione dei funghi è appena iniziata ma si stanno verificando purtroppo già dei casi di intossicazione da parte di fungaioli inesperti.
Ogni anno qualche centinaio di persone deve ricorrere alle cure a causa del consumo di funghi non commestibili o tossici, ma anche per intolleranze personali oppure perché il cattivo stato di conservazione dei funghi, spesso non processati.
Riguardo alle diverse specie quelle maggiormente responsabili delle intossicazioni sono l’Entoloma sinuatum lividum e l’Ompatholus olearius, specie facilmente scambiabili con dei funghi commestibili, responsabili di gastroenteriti a volte anche di grave entità, il secondo è molto simile al Cantharellus cibarius, meglio noto come Galletto o Finferlo, tra i funghi più consumati e raccolti.
Dalle Asl territoriali spiegano che ogni anno molte persone consumano i funghi con leggerezza senza informarsi prima sulla pericolosità, scambiando specie tossiche per commestibili. Il consiglio quindi è di far certificare prima i funghi agli ispettori micologici che sono presenti in maniera capillare in tutte le Asl del territorio.
