Grandioso romanzo epico, che inizia nel 1938, con la guerra civile spagnola e le sue crudeltà. Alla fine, la vittoria di Francisco Franco, porta una repressione spietata. Molti dei perseguitati devono scappare in Francia: fra questi ci sono il quasi-medico Victor Dalmau e la pianista Roser Bruguera. Le loro storie si intrecciano alla Storia, che ostinata li flagella senza pietà, ma non riesce a spezzarli..
Dopo essere passati per gli orrori dei campi di concentramento francesi, riescono ad imbarcarsi sul piroscafo “Winnipeg”, che il poeta e diplomatico Pablo Neruda ha approntato per portare i profughi nel ”Lungo petalo di mare e neve”, il Cile, che li accoglie con generosità e orgoglio.
Victor, Roser, e tutti gli altri, si integreranno a tal punto da sentirsi cileni essi stessi, e andranno avanti con determinazione e coraggio. Ma la Storia si ripete se gli uomini perdono la memoria, e ancora una volta ecco gli orrori della dittatura e della guerra civile, con il golpe di Pinochet. I protagonisti dovranno ripartire di nuovo daccapo, scrivere ancora su un foglio bianco. Ma lo faranno senza arrendersi, temprati e non vinti dalle avversità.
Con questo suo ultimo romanzo, dalla prosa semplice ma di alto, livello la Allende ritrova i suoi temi prediletti, quelli che le affilano la penna e la fanno vibrare di passione, portando nella pagina ritratti di grande efficacia, scavando con rigore nella Storia e aggiungendovi la magia della letteratura.
Narrazione dai grandi messaggi, che allibisce davanti alle insensate crudeltà che gli uomini reiterano, ma che porta in primo piano la speranza e la capacità di reagire.
E alla fine il vecchio Victor, rimasto solo, ricomincia ancora una volta.
“Perché se si vive abbastanza, i cerchi si chiudono”.
Marina Salucci
