Da un nostro fedele lettore una riflessione sul misterioso omicidio di Riccardo Sansebastiano, ex dirigente dell’Istituto Autonomo Case Popolari, trovato morto in una soffitta di una casa di Alessandria l’11 luglio del 2016, ancora oggi la vicenda rimane insoluta:
Dal Proverbio: “CHI MUORE TACE E CHI CAMPA SI DA PACE”
Sono passati 4 anni dalla morte di Riccardo Sansebastiano.
Il fatto. Lunedì 11 luglio 2016 nella mansarda dell’alloggio in via Maggioli ad Alessandria, muore Riccardo Sansebastiano. La versione ufficiale dice che quel giorno, intorno alle ore 14.00 circa, la Demonte (amante di Sansebastiano), lo avrebbe ammanettato “eseguendo la sua volontà”, lo lascia da solo – impossibilitato a liberarsi da quello stato, con una temperatura di 40°. Quando circa tre ore dopo rientra, lo trova in fin di vita. “Scattato l’allarme, intorno alle 17.00, i medici del 118 non hanno potuto fare nulla per rianimare l’uomo, e all’arrivo dei Carabinieri della Compagnia di Alessandria il decesso era già stato dichiarato”.
Per quella morte La Corte d’Assise ha condannato a un anno di reclusione, con l’accusa trasformata da omicidio preterintenzionale a omicidio colposo, Giovanna Damonte.
Per dovere di cronaca va ricordato che due mesi prima (maggio 2016), a seguito di una indagine interna all’Atc (ex Istituto Autonomo Case Popolari), Riccardo Sansebastiano viene sospeso dall’incarico di dirigente, per un ammanco di 1,8 milioni di Euro.
Una storia complicata, sfociata con la denuncia alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti. Tre fatture per un totale di 1,8 milioni pagate non si sa a chi.
Gli interrogativi e i dubbi: Come è possibile che una persona, a meno di due mesi dalla sospensione dal proprio incarico, si fa venire la voglia di farsi legare per aumentare il piacere erotico il pomeriggio di lunedì 11 luglio con una temperatura a 40°, per giunta lasciato solo per circa 3 ore?
Non sarà, che Sansebastiano, interrogato dai magistrati, avesse deciso di far sapere a chi, e dove, è stato destinato quel danaro? Li ha messo in tasca tutti lui o ci sono altri possibili destinatari? Sansebastiano è stato messo a tacere, per sempre, per non far conoscere quella verità? Soldi pubblici che sono stati frodati allo Stato, e che la Giustizia ha il compito di accertare.
Un fatto però è certo: Riccardo Sansebastiano, sospeso dal suo incarico nel mese di maggio e indagato per l’ammanco di quelle somme, muore due mesi dopo in circostanze a dir poco strane.
Non sarà per caso che i due episodi possano avere un unico filo conduttore? A chi il compito di dare risposta? Gli inquirenti hanno preso in considerazione questa ipotesi? Sì, perché viene da domandarsi: se tutti quei soldi li ha presi Sansebastiano dove li ha messi?
E visto che risulta molto difficile pensare che li abbia portati con se nella tomba, dove possono essere finiti? All’epoca dei fatti (4 anni fa) circolava il sospetto che Sansebastiano avesse deciso di parlare e per questo è stato messo a tacere per sempre. Perchè si sa, i morti non parlano. Un dato è certo: non si sa dove sono finiti tutti quei soldi pubblici e chi poteva dirlo non può più parlare. E la giustizia che fa? La giustizia condanna a un anno di reclusione la Demonte. Così funziona la giustizia. E la verità dei soldi spariti? Soldi pubblici. Non conta.
Eppure giustizia è stata fatta. Almeno così si dice. Ma che brutta storia.
F.M.
